L’ASSOCIAZIONE “AMICI DI SAN CAMILLO”
TRA PASSATO E FUTURO

Nella storia della Casa di Accoglienza vi sono due associazioni che hanno un ruolo speciale, “Padova Ospitale” e l’Associazione “Amici di S. Camillo”. Per entrambe le Associazioni il rapporto con la Casa è stato non solo proficuo, ma foriero di una crescita che è andata al di là dei progetti iniziali: le Associazioni hanno contribuito a far nascere e crescere la Casa di Accoglienza, la Casa di Accoglienza ha contribuito a far crescere le Associazioni. È quindi doveroso in questo libretto del decennale dare spazio ad entrambe le Associazioni

 

Parlare del rapporto fra l’Associazione, la Casa di Accoglienza “San Camillo“e la Parrocchia di San Camillo equivale a parlare dei primi passi e della crescita dell’Associazione, delle sinergie in essere e delle prospettive di costituire in futuro una rete di fattiva collaborazione, in particolare nel campo dell’assistenza socio sanitaria sul territorio.

Ciò premesso, mi è particolarmente gradito raccontare la storia passata e presente nel numero speciale del Bollettino Parrocchiale “Vita Nostra” realizzato in occasione del decennale della Casa di Accoglienza S. Camillo. “Vita Nostra” fin dalla sua prima pubblicazione ha dato spazio all’Associazione, che ha uno stretto legame con la Parrocchia. Il Santo cui la Parrocchia, la Casa “San Camillo” e l’Associazione si ispirano è stato e sarà garanzia di intenti comuni e di legame profondo.

Il racconto che segue questa breve introduzione è basato sui documenti dell’Associazione, sui racconti dei generosi e fattivi soci e della sig.ra Antonietta Gui che mi ha preceduto quale presidente.

 

Gli “Amici di San Camillo” nascono formalmente il 30 giugno 1998 quando 50 persone, riunite in assemblea sotto la presidenza di Antonietta Marin Gui, sottoscrivono l’atto costitutivo dell’Associazione nel quale viene sancita la finalità di “promuovere, coordinare e gestire iniziative sociali e assistenziali a favore della collettività, in particolare iniziative conformi alla spiritualità camilliana di assistenza materiale e morale ai malati e ai parenti dei malati ricoverati nelle strutture ospedaliere, residenziali o a domicilio, che si trovino in situazioni di disagio, nonché attività ad esse complementari o connesse”, principi questi integralmente trasferiti nello Statuto, redatto e approvato dalla stessa Assemblea.

Di fatto, più che un atto costitutivo quella Assemblea ha rappresentato il coronamento di un percorso iniziato sei anni prima, nel 1992, quando un gruppo di persone ha risposto all’appello dei Padri Camilliani dell’Ospedale di Padova e della Parrocchia di San Camillo per assistere i ricoverati indigenti e soli nelle strutture ospedaliere e per ospitare parenti dei ricoverati provenienti da fuori Padova e in difficoltà economica.

Si vengono quindi individuando da subito, ancorché in maniera spontaneistica, i due filoni di intervento che costituiscono ancora oggi, in modo compiutamente organizzato, il cuore dell’attività dell’Associazione: l’assistenza al malato ricoverato e al parente bisognoso del ricoverato, cui si sono aggiunte negli anni altre forme di sostegno in situazioni problematiche e di disagio connesse con la sofferenza, la malattia, la solitudine, sempre ispirandosi all’esempio di San Camillo de’ Lellis, patrono degli ammalati, il quale invitava ad avere nei loro confronti “la stessa cura che una madre ha verso il suo unico figlio”.

Va dato merito ai fondatori di aver voluto fin dall’inizio assumere la veste di ONLUS, informandosi, oltre che ai principi della solidarietà e gratuità, a quello della trasparenza gestionale e amministrativa attraverso l’iscrizione dell’Associazione al Registro regionale delle organizzazioni di volontariato, iscrizione formalmente riconosciuta nel febbraio 1999. L’Associazione è inoltre iscritta al Registro comunale delle Associazioni di Padova.

Nel tempo la presenza degli “Amici di San Camillo” in ospedale si è progressivamente meglio strutturata, attivando anche importanti rapporti di collaborazione con altre associazioni impegnate nello stesso ambito (AVO – Associazione Volontari Ospedalieri, CEAV - Cancro E Assistenza Volontaria, Cilla); ciò ha permesso di dar vita ad una rete forte e solidale a favore di coloro che, soli, anziani, indigenti o lontani da casa, vivono la malattia, anche dal punto di vista psicologico, in maniera drammatica.

Con l’obiettivo di una sempre maggiore efficacia, è stata recentemente stipulata con l’Azienda ospedaliera una convenzione che regolamenta, anche dal punto di vista assicurativo, il nostro servizio di assistenza all’interno della struttura.

L’attività rivolta ai parenti o accompagnatori di ricoverati e, più recentemente, a malati in regime di day-hospital provenienti da fuori Padova, si è presto trasformata da ospitalità presso nuclei familiari, inevitabilmente di breve durata e con evidenti problemi logistici e relazionali sia per gli ospitati che per gli ospitanti, in gestione di Case di Accoglienza (attualmente 3 per un totale di 17 letti) dove agli ospiti viene offerto un ambiente strutturalmente (cucina, soggiorno, lavanderia) ed emotivamente (condivisione e premurosa vicinanza dei volontari) familiare.

Nel 2000 si costituisce il “Gruppo del mercatino” diventato successivamente “Laboratorio fantasia e allegria”: attraverso la confezione di opere di piccolo artigianato da esporre e mettere in vendita in tre appuntamenti fissi presso l’Ospedale civile, l’Ospedale Sant’Antonio e la Parrocchia di San Camillo si contribuisce, rinsaldando anche i vincoli di amicizia e collaborazione tra gli associati, a sostenere economicamente la vita dell’Associazione che molto deve ai mai mancati, generosi interventi di enti e privati.

Un’ulteriore forma di finanziamento è data dalla destinazione del 5 per mille dell’IRPEF, essendo la nostra Associazione iscritta all’elenco dei soggetti ammessi.

Fedeli all’impegno “Al vostro fianco nei momenti difficili”, si sono sviluppate e consolidate, nel corso del decennio, attività di assistenza nelle Case di Riposo dove gli “Amici di San Camillo”, collaborando con altre Associazioni, offrono compagnia e aiuto alle persone sole e attività di vigile presenza nel territorio, sia adoperandosi ad aiutare persone e famiglie bisognose, sia offrendo il proprio contributo a progetti esterni, tra i quali è bello ricordare quello per la distribuzione di viveri alle persone indigenti, promosso dalla Croce Rossa Italiana.

I dati raccolti presso l’Azienda Ospedaliera, la U.L.S.S. 16 e la Caritas diocesana evidenziano un’esigenza vivamente sentita e non ancora soddisfatta: l’assistenza ad anziani o persone temporaneamente e parzialmente disabili non in grado, una volta dimessi dalle strutture ospedaliere, di svolgere in totale indipendenza le attività quotidiane o di cura.

Poiché gli “Amici di San Camillo” hanno sempre cercato di rispondere prontamente ad ogni nuova sollecitazione del tessuto sociale, nasce nel 2005 il progetto “Teleadozione degli anziani” con il quale l’Associazione ha partecipato ai vari bandi promossi dal CSV (Centro Servizi del Volontariato) di Padova per il finanziamento di “progetti a valenza locale”.

L’iniziativa, che si intende estendere all’intero territorio del Quartiere 3 - Est aumentando il numero di coloro cui portare aiuto, si propone di dare un’assistenza personalizzata ad alto contenuto relazionale reso possibile anche da una rete di telefoni cellulari integrati.  Ciascun “teleadottato” viene seguito da un volontario, col quale stabilisce un rapporto quotidiano fatto di risposte, consigli, aiuto o semplice compagnia; egli può essere inoltre fornito di un apparecchio per la  chiamata di soccorso in casi di emergenza il cui canone è a totale carico dell’Associazione.

In questa stessa ottica l’Associazione si è proposta come partner per il progetto “Continuità delle cure affettive” promosso dall’AVO.

Un corretto approccio alle problematiche della malattia, della vecchiaia e della solitudine non può fondarsi unicamente sul pur indispensabile spirito volontaristico, ma deve alimentarsi di informazioni, conoscenze, strumenti e tecniche che aiutino ad affrontare e gestire positivamente circostanze spesso difficili.

Nella piena consapevolezza di ciò, l’Associazione “Amici di San Camillo” provvede a fornire a ciascun volontario la necessaria formazione iniziale e ogni necessario aggiornamento formativo, attraverso la partecipazione a corsi organizzati dal CSV o da altre organizzazioni di riconosciuta competenza.

In analogia a quanto in essere con l’Azienda ospedaliera, per una più corretta, organizzata e, di conseguenza, efficace azione, l’Associazione ha sottoscritto convenzioni con VADA (Volontari Amici Degli Anziani) e SPES (Servizi alle Persone Educativi e Sociali).

Consapevoli di quanto sia importante per operare bene non chiudersi su se stessi ma condividere esperienze, dare e ricevere aiuto, da molti anni gli “Amici di San Camillo” hanno aderito alla Consulta del volontariato della provincia di Padova e al Centro Servizi Padova Solidale, intrattenendo inoltre continui e proficui contatti con il CSV (Centro Servizio Volontariato) di Padova.

Un rapporto tutto particolare di stretta cooperazione e amicizia è vissuto con la Parrocchia di San Camillo, che ospita la nostra segreteria e del cui Consiglio Pastorale un nostro associato è membro, con la comunità dei Padri Camilliani operanti negli ospedali cittadini, un cui rappresentante siede di diritto nel Consiglio direttivo dell’Associazione. e con un missionario camilliano che opera nelle Filippine, padre Amelio Troietto, con cui gli “Amici  di San Camillo” intrattengono regolare corrispondenza e di cui sostengono concretamente l’attività.

Sono organi di informazione interna ed esterna rispettivamente il Notiziario mensile e il sito web www.padovanet.it/amicidisancamillo, in fase di ampliamento nei contenuti e di miglioramento nella forma.

A settembre 2008 gli associati risultano 126.

Iginio Marcuzzi

Presidente dell’Associazione “Amici di San Camillo”

 

Madonna con Bambino, mosaico di Elena Mazzari (1994) nella chiesa di S. Camillo de Lellis di Padova

Madonna con Bambino, mosaico di Elena Mazzari (1994) nella chiesa di S. Camillo de Lellis di Padova (particolare)

 

 

Un’immagine dello stabile della Casa di Accoglienza 2. È un piccolo edificio che mette a disposizione 3 stanze, ciascuna con il suo servizio privato, oltre ad un’ampia cucina / sala da pranzo


Uno dei tanti quadri appesi alle pareti
delle stanze della Casa di Accoglienza

 

 

 

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