CARISSIMA CONCETTA...

Abbiamo lasciato il compito di descrivere l’accoglienza nella casa a due ospiti, che rappresentano le quasi 8000 persone che sono passate per la Casa di Accoglienza …

 

Carissima Concetta, siamo arrivati da qualche ora a Padova, Antonio è già stato ricoverato all’Ospedale. Ora siamo alla Casa di Accoglienza S. Camillo poco lontano dall’Ospedale, dieci minuti a piedi. Come ti dicevo, avevamo telefonato il mese scorso per chiedere una stanza per due persone a partire da oggi per un numero imprecisato di giorni. La Signora che ci ha risposto al telefono ha preso nota della richiesta dandoci alcuni chiarimenti. Come prima cosa ci ha detto che ci sono molte richieste per la Casa, che spesso vanno al di là del numero dei posti letto disponibili: di conseguenza è bene che coloro che possono affrontare la spesa si rivolgano alle strutture di accoglienza tradizionali (alberghi, pensioni) per non “togliere il posto” a chi ha maggiori necessità. Per lo stesso motivo ci ha fatto presente che, quando un ospite resta solo, poiché le stanze sono a due letti, in caso di necessità viene affiancato da un altro ospite dello stesso sesso. Infine, ci aveva spiegato di non poter prenotare con assoluta certezza la stanza a causa della impossibilità di conoscere l’esatta data di partenza  degli  ospiti,  pregandoci  di telefonare qualche giorno prima dell’arrivo per avere la conferma definitiva che la stanza era disponibile. Così abbiamo fatto e abbiamo trovato l’ospitalità che cercavamo.

La Casa è provvista di tutto: non avendo personale di servizio per le pulizie (sono tutti volontari), l’ordine e la pulizia della propria stanza e del proprio bagno sono affidati a noi ospiti, come pure per le parti in comune, cucina e lavanderia quando le usiamo. Le altre parti in comune, invece, come il soggiorno, le scale e i corridoi, sono a carico delle volontarie e di un’impresa di pulizie che passa settimanalmente.

 

 

 

Tutto quanto occorre per la pulizia è fornito dalla casa, compresi i sacchetti della spazzatura che qui si raccoglie rigorosamente in modo differenziato. Per il pernottamento è previsto un contributo: ci è stato però detto che in diversi casi, quando vi sono situazioni di grave necessità, le persone vengono ospitate gratuitamente.

Quando siamo arrivate, la volontaria di turno ci ha spiegato il regolamento della Casa, sostanzialmente ha sottolineato che è proibito fumare, introdurre in Casa persone estranee, e ha raccomandato di rispettare le esigenze degli altri ospiti e di conservare e restituire alla partenza le chiavi che ci sono state date. Ecco, anche questo è bello, possiamo uscire ed entrare quando vogliamo senza orari da rispettare.

La volontaria ci ha poi chiesto di sottoscrivere la dichiarazione di conoscere il regolamento e ci ha chiesto un documento per fotocopiarlo sul retro della dichiarazione.

Tutta la parte burocratica ci ha impegnato pochi minuti. L’ultima richiesta è un certificato di ricovero che sarà rilasciato dal reparto dov’è ricoverato Antonio.

Prima di salire nel reparto delle stanze, la volontaria ci ha gentilmente accompagnate nel soggiorno dove c’è un televisore, poi nella cucina dove ci ha assegnato gli armadietti e i posti frigo, in cui sistemare la nostra spesa e alla fine in lavanderia dove ci ha spiegato l’uso che possiamo farne.

In pratica, vivremo questi giorni a Padova come fossimo a casa nostra, beninteso assieme ad altre persone, anche loro come fossero a casa propria!

Cara Concetta, la nostra sistemazione è quanto di meglio si possa desiderare. Stai tranquilla. Ora il problema è che l’intervento per Antonio vada bene e senza complicazioni e che tutto si risolva come speriamo. Ti scriveremo presto per raccontarti di noi e soprattutto per rassicurarti sulle condizioni di Antonio.

 

Ti abbracciamo, Carmela e Angelina.

 

 

Spazi comuni della casa: la cucina

 

 

 

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