Messaggio di Padre Roberto del 23/4/2020

Carissimi parrocchiani,

            già da due mesi siamo reclusi nelle nostre case, all’inizio di questo tempo mi sono riproposto di scrivere un messaggio almeno una volta alla settimana. Lo faccio con il cuore di padre e con la sollecitudine del pastore nell’intento di sostenerci vicendevolmente nella nostra vita cristiana. Ogni mattina, quando apro la chiesa, accendo un lumino davanti alla nostra Madonna della Salute e affido tutti voi e anch’io alla sua materna intercessione, affinché tutti abbiamo la salute del corpo e dello spirito.

L’assenza della comunità ha lasciato spazio alle preghiere nelle case, con l’«angolo bello», alle trasmissioni online, a coltivare le relazioni familiari, senza dimenticare le persone sole e quelle che sono prive del necessario. Mi potete far arrivare intenzioni per i vostri cari defunti o per i vivi, per i quali celebro la Messa, o ricordo nelle mie preghiere quotidiane. Tanti fedeli in tutta Italia hanno scritto ai loro Vescovi lettere piene di amore e di devozione nei confronti della Vergine Maria. Da qui, riferisce il Cardinal Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), la decisione di affidare l’intero Paese alla protezione della Madonna come “segno di salvezza e di speranza”.

L’atto di affidamento avverrà venerdì 1° maggio alle 21 con un momento di preghiera nella Basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, il santuario in provincia di Bergamo, ma nella diocesi di Cremona. E’ il luogo mariano caro ai lombardi, anch’io ci sono andato più volte da chierichetto, da seminarista e anche anni fa con gli anziani della parrocchia. Questo santuario racchiude in sé la sofferenza e il dolore vissuti in una terra duramente provata dall’emergenza sanitaria.

Questo affidamento alla Madonna arriva all’inizio del mese di Maggio, il mese dedicato alla Madre di Dio, nel momento in cui proviamo a rialzarci e c’è bisogno di una mano da afferrare. Di lì a tre giorni (3 maggio) scadrà il termine fissato dal Governo per capire se, con tutta la prudenza imposta dalla situazione, per gradi, regione dopo regione, attività per attività, riusciremo a riprendere la via verso una desiderata normalità, un viaggio nel quale non potremo fare a meno di portare con noi la memoria viva e dolorosa di quel che sperimentiamo, con tutte le conseguenze che devono ancora presentarci il loro amaro conto.

La lezione di questo tempo di prova è davanti agli occhi di tutti, innegabile. C’è dentro anche la ricerca di un nuovo legame con radici religiose comuni. Forse tanti stanno ritrovando valori che possono restituire un senso e una direzione al nostro vivere proprio mentre viene messo così radicalmente in discussione. E’ la coscienza di una sfida grande e decisiva a riproporre parole e gesti che si credevano archiviati nella soffitta del passato o nella cerchia di “chi ci crede”.

Tutto ciò che accade mostra quanto sia fragile la nostra condizione. Per questo abbiamo bisogno di sentirci parlare di Maria, di una Madre che abbraccia le domande più angosciose e non le liquida come esitazioni importune. Desideriamo di saperci capiti, mentre cerchiamo di comprendere quanto accadrà.

Il primo giorno di maggio siamo invitati a salire in braccio alla Madonna, con la fiducia dei bambini. Trovando certamente, nella Festa dei lavoratori, anche lo sguardo di Giuseppe: perché è come membri di una stessa famiglia che oggi abbiamo bisogno di sentirci e ritrovarci.

Nella speranza di incontrarci al più presto, vi saluto fraternamente, vi mando la mia benedizione e chiedo la vostra

P. Roberto