VOLONTARIATO D'ACCOGLIENZA

       Recentemente è stato letto in Chiesa ed esposto in bacheca un avviso riguardante l'adesione al volontariato presso la nostra Casa di Accoglienza.
Il volontariato oggi è un aspetto importante della nostra vita  e molti sono coloro che  dedicano nel campo civile, sociale, ecclesiale il proprio tempo e le proprie energie nell'aiuto delle categorie di persone che si trovano in difficoltà.
L'anima del volontariato è antica e la spinta a superare il proprio egoismo e a intervenire con un aiuto disinteressato è sempre emersa in ogni epoca, anche la più oscura, della storia dell'umanità. Al tempo nostro, in cui il fenomeno sembra più diffuso e si manifesta in modo organico influendo  profondamente nella cultura e nei modi di vita di strati sempre più larghi della popolazione, molta attenzione è stata posta sulle motivazioni intime del volontariato, sulle ragioni interiori che fanno scattare quella spinta di carità, sul significato più vero della partecipazione ad un tale movimento.
Non vogliamo qui soffermarci su tali aspetti che hanno trovato più ampia e più valida trattazione su una vasta gamma di pubblicazioni e di interventi.
Anzi. Vogliamo, una volta tanto, soffermarci sull'aspetto più terra-terra, sulle forme, anche le più umili, attraverso le quali si può manifestare il sentimento della carità, vogliamo volare basso, parlare della pratica operativa, della mera attività operativa, convinti come siamo che il dono gratuito è tanto più grande quanto più umile e semplice è il gesto che lo propone.
Gesù si alzò da tavola, si tolse la veste e si legò un asciugamano intorno ai fianchi, versò l'acqua in un catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli. Poi li asciugava con il panno che aveva intorno ai fianchi (Gv 13, 4-5).

Vogliamo parlare dell'attività quotidiana che i volontari (soprattutto volontarie) svolgono nella nostra Casa d'Accoglienza, così da rendere più chiaro l'invito, letto e pubblicato nella nostra Chiesa, ad aderire al volontariato dell'accoglienza.
Sono due sostanzialmente i compiti che vengono assunti dal volontariato: quello burocratico, quando un ospite arriva e quando parte; e quello "casalingo", quotidiano, che riguarda il buon funzionamento della Casa.

Il primo compito è svolto in parte al telefono e in parte attraverso l'aggiornamento delle presenze e la raccolta della documentazione riguardante ciascun ospite. In pratica, la richiesta di ospitalità viene effettuata quasi sempre per via telefonica direttamente dagli interessati oppure dalle organizzazioni presenti nell'Ospedale e dalle altre Case con le quali si collabora in stretto contatto. Se necessario, vengono date le informazioni generali relative alla Casa e al suo funzionamento. Si tiene nota del nominativo del richiedente e della data di arrivo; e si chiede di ritelefonare  qualche giorno prima dell'arrivo per una conferma della disponibilità (dato che la disponibilità è condizionata  alla dimissione dall'Ospedale dell'ospite presente o del suo parente). E' una fase delicata e impegnativa: si deve offrire a tutte le richieste una risposta possibilmente affermativa senza che venga a mancare la sicurezza di non incorrere in sovrapposizioni.
All'arrivo dell'ospite è necessario richiedergli un documento, che verrà fotocopiato; informarlo sul regolamento della Casa, consegnargli le chiavi, e accompagnarlo nella stanza. Il nominativo del nuovo ospite va inserito nello schema generale delle presenze che sarà aggiornato quotidianamente. La registrazione alla partenza è molto più semplice; molte volte, quando i periodi di ricovero risultano lunghi, i parenti del ricoverato vengono sostituiti da altri familiari e anche per questi si ripropone la stessa prassi di ricezione.
Il secondo compito, complementare al primo, è assicurare il buon andamento della casa. E' vero che l'ordine e la pulizia della stanza, del bagno e della cucina sono affidati all'ospite e che in genere questa collaborazione viene data in modo soddisfacente. Ma non è evidentemente sufficiente, sia perchè a monte è necessario il lavoro di preparazione, sia perchè alla fine è altrettanto necessario un lavoro di controllo e di completamento. In pratica, i volontari sono chiamati a svolgere una vera e propria attività casalinga: al mattino vengono spazzati e lavati gli ambienti comuni, ingresso, corridoi, scale. Vengono riordinate le stanze che si sono rese libere, arieggiati e disinfettati gli ambienti e i mobili, rimessi sopra i letti le lenzuola nuove e gli asciugamani. Una grande lavatrice è ogni

giorno in funzione e la pila di roba destinata alla stiratura è sempre alta malgrado l'impegno sia costante specie al pomeriggio.
Si pensi che l'anno scorso  più del 42% degli ospiti si è fermato uno o due giorni soltanto: si immagini quanto lavoro abbia comportato il ricambio quasi quotidiano delle sole lenzuola e degli asciugamani. A fianco delle volontarie che si dedicano a questo impegno ci sono quelle che organizzano e controllano tutta la dotazione della casa, compresi i materiali di consumo di cui vengono forniti gli ospiti.
Questa è la descrizione particolareggiata del lavoro che attende chi accoglie l'invito a partecipare al volontariato presso la  Casa di Accoglienza.

ALCUNI DATI
Nel 2005: il numero degli ospiti è sceso, rispetto agli anni precedenti, in modo abbastanza sensibile, soprattutto nel periodo estivo e in quello natalizio. In questi periodi, l'Ospedale ha, infatti, limitato l'attività.
Il numero di posti letto occupati, che si era attestato intorno all' 88% rispetto ai posti disponibili, è sceso al 78%; nonostante ciò il numero di posti occupati gratuitamente sono ancora il 16% , poco al di sotto dell'anno scorso. Anche la presenza di pazienti in day-hospital ha mantenuto il livello degli scorsi anni  (circa 250 persone).
Le regioni dalle quali è maggiore l'affluenza restano quelle del Sud, cioè Sicilia, Puglia, Campania e Calabria nell'ordine, sia come numero di ospiti, sia come giorni di permanenza: in quest'ultimo caso, si inserisce anche la Sardegna.
Il numero degli stranieri ospitati è di poco inferiore al 5% , ma il numero dei giorni della loro presenza supera quello delle regioni sopra indicate. Un confronto: dalla Sicilia proviene il 23% degli ospiti, con una presenza del 19% dei giorni totali, mentre il 5% formato dagli ospiti stranieri ha una presenza del 24% dei giorni totali

Mario Betetto

La casa di Accoglienza San Camillo

Il dono gratuito è tanto più grande quanto più umile e semplice è il gesto che lo propone

torna all'indice - Vita Nostra maggio 2006 - anno 1 numero 0