HANNO SCRITTO: SAN CAMILLO DE' LELLIS

Testamento Spirituale: Roma, 12 luglio 1614

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen
Jesus Maria


Io Camillo de Lellis
indegno sacerdote della mia Religione de Ministri degl'Infermi ritrovandomi constituito in estremo dei miei giorni infermo, debole, e mal condotto in quanto al corpo; ma pronto per pagar il debito, che devo, non solo come Religioso e Cristiano, ma ancora come vero Catolico, voglio valermi del tempo, e della comodità, che Iddio per sua misericordia mi ha dato per disponermi, ed apparechiarmi a fare la sua santa voluntà, e perciò fo testamento, e donatione, e promissione con tutta la volontà di me stesso, e tutte le cose mie in questo modo, che segue.
In primis lascio questo mio corpo di terra alla medesima terra, di dove è stato prodotto, accio mancando in parte facci la penitenza delli peccati che per sua sensualità, e di lui causa l'Anima ha comesso.

Lascio al Demonio tentatore iniquo tutti i peccati, e tutte le offese, che ho comesso contro Dio, e mi pento sin dentro l'anima d'aver offeso Dio, e vorrei più presto esser morto, che averlo offeso in un minimo peccato, siccome iniquamente ho fatto, e questo pentimento intendo, che sia principalmente per l'amor di Dio, e non per qualche mio interesse, o timore, e se non avessi quel perfetto dolore, che si conviene a miei peccati, me ne dolgo sin dentro al Cuore e vorrei averlo in quel che mi  manca per poter ritornare in grazia di Dio, accio lui suplisca ad ogni mio mancamento, e difetto d'una perfetta contrizione.

Lascio al mondo tutte le vanità, tutte le cose transitorie, tutti i piaceri mondani, tutte le vane speranze, tutte le robbe, tutti li Amici, tutti li Parenti, e tutte le curiosità, ma mi contento, e voglio conformarmi con il divin volere in lasciar il Mondo, e desidero cambiare questa terrena vita con la certezza del Paradiso, queste cose transitorie con le eterne, li mondani piaceri con la gloria del Cielo, le vane speranze con la certezza dell'eterna salute, confidato però nella misericordia di Dio, tutte le robbe cambiare desidero con li eterni beni, tutti li amici

 

con la compagnia de Santi, tutti li Parenti con la dolcezza delli Angeli, e finalmente tutte le curiosità mondane con la vera visione della faccia di Dio, e spero andare per sua divina misericordia, e con il S. Giobbe dirò: "Credo di vedere i beni del Signore sulla terra".
Lascio alla mia Carne questo poco tempo che viverò, tutti i dolori, infermità, affanni, e che Iddio le manderà, accio purghi in parte i suoi peccati e voglio, che non viva, o scampi se non tanto quanto a Dio piacerà, e mi protesto di sopportare non solo l'inapetenza del mangiare, e mal dormire, e cattive parole; ma anche voglio obbedire a chi mi governa per amor di Dio, e con pazienza intendo comportare ogni amara medicina, ogni doloroso rimedio ed ogni fastidio sino all'Agonia della morte istessa per amor di Gesù, che Lui una maggiore ne patì per me.
Lascio, e dono l'anima mia, e ciascheduna potestà di quella al mio amato Gesù ed alla sua Santissima Madre, ed a S. Michele Arcangelo, ed all'Angelo mio custode in questo modo, cioè, lascio al mio Angelo custode la memoria, restando, e conoscendomi obligato a Dio di quanto ho, e di quanto spero, essendo tutto mero benefizio, e grazia sua, e tutto quello che in me è stato, o fosse, tutto è stato ed è per grazia di Dio, e non per mio merito; anzi prego Dio si voglia degnare non giudicare, o discutire quello, che mi pare essere stato opera bona, atteso mi sarebbe occasione di castigo in cambio di premio, come diceva David: "O Signore non puoi entrare in competizione con il tuo servo, perché nessun essere vivente potrà trovare una giustificazione nei tuoi confronti". Se questo diceva David, che devo dir io misero Peccatore; pure Signore a voi tutto mi dedico, e tutto a voi mi dono, e tutto a voi mi offerisco, ed in voi spero, e di tanti aiuti vi ringrazio specialmente di tanti Sacramenti, e di tante buone inspirazioni, e di tanti favori fattimi, ed in particolare avendomi favorito con la custodia di un sì bellissimo Angelo, che mi guardi, e custodisca d'ogni pericolo dell'Anima e del Corpo.
Lascio tutto l'intelletto mio a S. Michele

Arcangelo, protestando, che non intendo discutere, né disputare con il demonio nelle cose della fede; ma intendo credere fermamente tutto quello, che crede la Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana, e tutto quello, che si contiene nel Credo con tutte le cattoliche esposizioni, decisioni, e determinazioni fatte dai Santi Padri, e Dottori confirmate da Santi Concilii, ed in quella stessa fede intendo vivere, e morire, nella quale sono vissuti tanti Santi e Sante di Dio, e vivere e morire sempre confessando d'esser soldato di Gesù Cristo Crocifisso, e caso che il Demonio mi tentasse, non intendo volere acconsentire a niuna sua tentazione, e caso che per curiosità d'animo titubassi o aconsentissi, ora per allora intendo che sia nulla.
Lascio la mia volontà nelle mani di Maria Vergine Madre dello Onnipotente Dio, ed intendo di non voler altro, se non quello che la Regina delli Angeli vuole, e fo Lei mia Protetrice ed Avvocata, e prego per la sua clemenza si degni di accettare questa mia elezione, ed ammettermi sotto la sua tutela e protezione.
Finalmente lascio a Gesù Cristo Crocefisso tutto me stesso in anima e Corpo, e confido, che per sua mera bontà e misericordia, riceverà, (benché indegno sia da tal Divina Maestà esser ricevuto), come già una volta ricevette quel buon Padre il suo Figlio prodigo, e mi perdonerà, come perdonò alla Maddalena, e mi sarà piacevole come fu al buon Ladrone nell'estremo di sua vita stando in croce; così in questo mio estremo passo riceverà l'anima mia, acciò con il Padre e Spirito Santo eternamente si riposi, e per testimonianza di questo ultimo mio testamento, volontà e donatione, chiamo li infrascritti testimonii, quali non solo prego m'abbino d'aiutare, e difendere dalle tentazioni dei Demonii nel mio transito, ed agonia; ma ancora doppo morto con le loro orazioni:


Amen.


(a cura di Giuseppe Iori
e Paola Baldin)

 

Il monumento all'ingresso dell'ospedale IRCCS S. Camillo di Venezia

Forte dei Marmi (MS) -.
Statua in bronzo di San Camillo dello scultore A.  Sparapane

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