GLI ORIENTAMENTI PASTORALI 2006-2007

Era veramente suggestiva l'immagine offerta all'interno della Cattedrale, alle 10 di mattina di sabato 9 settembre scorso, dall'assemblea diocesana raccolta per l'apertura del nuovo anno pastorale e la presentazione degli orientamenti pastorali per il prossimo anno. Quasi un migliaio di persone giunte da tutta la diocesi riempivano completamente e ordinatamente le bianche navate del Duomo, inondate dalla luce che scendeva dalle due cupole e dalle grandi finestre laterali. La "schola cantorum" in un lato del transetto, con i suonatori impeccabilmente vestiti di nero, avviava il canto d'inizio "La creazione giubili", e tutta la chiesa cantava:
"In questo tempo amabile ci chiami e ci convochi per fare un solo popolo di figli docili. Ci sveli e ci comunichi la vita tua ineffabile".
E suggestiva era anche l'immagine del Padre Vescovo sull'altare, attorniato dai membri del Consiglio pastorale diocesano, con alla destra un cavalletto con una bella immagine della Madre di Dio, e alle spalle il grande crocefisso dell'artista Vangi con le braccia aperte ad accogliere tutti.
Ma, oltre all'immagine suggestiva dell'assemblea e della Cattedrale, la chiesa di Padova ha mostrato in questa occasione anche una grande vitalità, una attenzione ai problemi concreti della città e della società civile, una visione chiara dei suoi punti di riferimento - Cristo morto per tutti e risorto ed il suo Vangelo -e di quale sia il mondo cui aspira: un mondo impregnato dalla "civiltà dell'amore", in cui gli affetti famigliari, i rapporti di amicizia, la dedizione al lavoro per il bene comune e le relazioni personali basate sulla solidarietà e sulla carità sono privilegiati rispetto alla ricerca di profitto, successo e potere.
Prima tramite il saluto introduttivo di Armando Gennaro, vice presidente del Consiglio pastorale diocesano, poi nell'intervento del Padre Vescovo, mons. Antonio Mattiazzo, ed infine nella presentazione fatta dal Vicario episcopale mons, Lorenzo Mocellin degli orientamenti pastorali per il 2006-2007, sono stati presentati molteplici spunti di riflessione.

Proponiamo qui alla nostra Comunità parrocchiale di S. Camillo, all'inizio del cammino del nuovo anno pastorale, alcuni di questi spunti, riprendendo l'Introduzione del libretto titolato "Dove abiti?", contenente appunto gli orientamenti pastorali.
Un dialogo intenso, personale, foriero di novità si è svolto un giorno vicino al fiume Giordano tra Gesù e due uomini, che avevano preso a seguirlo, provocati dalla testimonianza di Giovanni Battista. Nel linguaggio scarno ma efficace dei Vangeli, quel primo incontro è condensato in tre frasi: "Che cercate?", "Maestro, dove abiti?", "Venite e vedrete". E la loro vita cambiò.
La diocesi di Padova, avviando un cammino pluriennale sul tema della formazione, con l'intento di favorire l'incontro tra fede e vita, ha scelto questa pagina di Vangelo come riferimento.
"Che cercate?" è stato il titolo del primo anno. Lo sguardo intenso del Cristo dipinto da El Greco, che si trova riprodotto in questa pagina, era rivolto a ciascuno e alle nostre comunità: quali sono le domande profonde e attuali che agitano il nostro cuore, che la gente si porta dentro? Quanto come comunità cristiane riusciamo ad intercettare di quelle domande? Il metodo dell'ascolto, di partire anche nel dialogo formativo dal vissuto quotidiano per coglierne le provocazioni, ma anche per scoprire la presenza sempre sorprendente dello Spirito che è all'opera nella storia e nelle vicende delle persone, è stato scelto come metodo costante da seguire.
"Maestro, dove abiti?", la risposta dei due discepoli a Gesù è ancora una domanda carica di desiderio di conoscenza, di bisogno d'intimità. E' la domanda che fa da tema per l'anno pastorale 2006-2007. Partendo dall'esperienza quotidiana, si vogliono considerare i rapporti che la comunità cristiana ha con quel luogo primario di vita e formazione che è la famiglia.

 

Come accostarsi allora alle famiglie? Come riconoscerle e accoglierle nella loro soggettività e pluralità di tipologie, come sentirle ricchezza per la comunità e interlocutrici in uno scambio vitale promosso dalla buona notizia che è il Vangelo di Cristo? Ogni comunità ha un volto perchè abita un territorio specifico e una storia concreta; così anche le famiglie. Entrare in una casa vuol dire capire qualcosa di più delle persone che vi abitano. Non si vuole essere invadenti con le famiglie, ma accostarle, riconoscerle, ascoltarle, accoglierle, e in questo dialogo vivere insieme l'annuncio liberante del Vangelo. Lo si potrà fare in tanti modi, a partire magari da una bella tradizione quale è la benedizione delle case, o dall'accompagnare con affetto i giovani che camminano verso il matrimonio, o dal dialogare con i genitori che hanno i figli che si preparano ai sacramenti.
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Durante l'assemblea diocesana in Duomo è stato anche ricordato un altro importante appuntamento a livello nazionale della chiesa italiana, che si terrà all'inizio di questo nuovo anno pastorale a Verona, dal 16 al 20 ottobre; si tratta del Convegno ecclesiale nazionale: "Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo". E' un evento frutto del Concilio Vaticano II, il quarto di questo genere, dopo Roma 1976, Loreto 1985 e Palermo 1995. Tutta la nostra comunità è invitata a seguire queste giornate, su cui torneremo in futuro, con attenzione e nella preghiera
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Luigi Salce

 

torna all'indice - Vita Nostra ottobre 2006 - anno 1 numero 1