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e specialmente con spirito cristiano, avvicinandosi ai sacramenti e alla vita di orazione. La nostra presenza va nella direzione di offrire il nostro carisma perché i malati vivano meglio il momento della sofferenza e perché la comunità ecclesiale diventi sempre più attenta e efficace nella pastorale della salute. Non si può fare tutto, per questo cerchiamo di "porre alcuni segni" della nostra presenza: la visita ai malati e un'attività di animazione della pastorale della salute."
Alcuni segni: in realtà l'attività di questi tre Camilliani instancabili, attenti e disponibili, è ricchissima di "segni". Si suddividono i compiti: Padre Silvio, Superiore della Comunità, Direttore della rivista Vida y Salud, organizza e sostiene la pastorale della salute, come incaricato diocesano. Pastorale della salute significa umanizzare gli ospedali pubblici, sostenere spiritualmente personale e degenti, organizzare il volontariato presso gli ammalati, gli anziani, i poveri, occuparsi della formazione permanente di religiosi e di laici, parlare alla maggior parte possibile della popolazione di igiene, di prevenzione, di corretta alimentazione. Padre Silvio promuove corsi di formazione e di informazione: "Nel 2006 sono stati impartiti corsi in differenti posti. 25 corsi di 20 ore sull'assistenza all'infermo cronico o terminale; 22 corsi di 14 ore sulla prevenzione di malattie e incidenti." Pastorale della salute significa anche presenza discreta ma continua presso l'ammalato, aiuto spirituale, capacità d'ascolto: il carisma camilliano. Padre Celeste porta tutto ciò in tre ospedali della città, confessando, distribuendo la Comunione (aiutato da 18 ministri straordinari che lui stesso coordina), impartendo l'Unzione degli infermi, parlando e consolando grandi e piccini. Le strutture ospedaliere non prevedono la figura del cappellano, ma Padre Celeste in sei anni di lavoro senza soste, senza vacanze, senza tregua, è riuscito a farsi amare, stimare e sostenere non solo dagli ammalati ma anche dal personale medico e paramedico. E dai volontari, più di cento, della Famiglia Camilliana Laica di cui è assistente spirituale. Continua la formazione dei seminaristi: adesso sono solo 4. Anche qui si sente la difficoltà della cultura materialista. Vivono nella casa di formazione con P. Davide Negrini, l'animatore vocazionale della comunità messicana di Guadalajara. Come vivono? In modo autonomo. Padre Celeste è il cuoco, Padre Davide è l'economo, Padre Silvio è in grado di sostituire l'uno o l'altro quando siano assenti. In verità, non hanno molto tempo da dedicare a se stessi.
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A Padova, una decina di anni fa, P. Roberto, il nostro parroco, ha fatto nascere il progetto della Casa di Accoglienza S. Camillo; il progetto è stato accolto e fatto proprio dalla comunità parrocchiale, sostenuto nella fase di costruzione da Istituzioni pubbliche e private. Anche a Zapopan i tre Camilliani hanno avviato, da qualche anno, con tanto coraggio e con
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