Il patrimonio dei ricordi

PADRE GIOVANNI MARIA ROSSI

Penso non dimenticherò mai la veglia di Natale del 1977, fu una notte magica vissuta da noi ragazzi del gruppo giovani di San Camillo in modo particolarmente  intenso grazie alla presenza di PADRE GIOVANNI MARIA ROSSI.
Era da poco arrivato nella nostra parrocchia ed io avevo avuto modo di parlargli al telefono e sentendo la sua voce così ben impostata, profonda, affascinante, me l'ero immaginato un pezzo d'uomo e sinceramente fui un poco sorpresa quando, incontrandolo di persona, vidi invece che Giovanni
era un ometto piccolino e anche un poco strabico. Ma quale forza, quale vitalità, quale genio traspariva da quel piccolo grande uomo!
Giovanni rimase nella nostra comunità per alcuni anni e operò una vera trasformazione nelle nostre celebrazioni. Diede nuova vita alla corale, non solo ampliando notevolmente il repertorio già conosciuto, ma impostando le voci e soprattutto motivando i coristi facendoli riflettere sull'importanza di cantare bene per trasmettere meglio  i testi delle canzoni, per cui non solo come buona musica, ma soprattutto vera preghiera.
Rossi era una persona di grande personalità artistica, si vedeva che soffriva fisicamente quando sentiva una "stecca"  ma aveva anche una grande sensibilità e, nel correggere la nota stonata, soleva dire: NON ESISTONO PERSONE STONATE MA DISEDUCATE MUSICALMENTE.
Ho avuto la fortuna di frequentare i corsi estivi di musica  e assemblea di cui Giovanni era uno dei fondatori ed istruttori. In questi corsi venivano formati gli animatori delle assemblee liturgiche, che poi avrebbero operato nelle parrocchie

con l'intento di curare  la parte musicale  e l'animazione delle messe. 
In quegli anni con il gruppo giovani ci fu la bella esperienza del Musical "C'É UNA CASA", nato
dall'approfondimento di alcune canzoni scritte da Maurizio Testa sulla propria esperienza di fede. Oltre a portarlo in scena in diverse parrocchie della provincia, incidemmo anche un disco grazie alle conoscenze di Giovanni.
Per noi ragazzi fu un'esperienza entusiasmante e anche molto impegnativa, che ci fece crescere come gruppo e anche interiormente. Proprio in questa occasione nacquero i primi solisti che, prima in modo molto timido, poi sempre più con sicurezza, vennero utilizzati anche durante la Messa soprattutto per l'annuncio dei salmi.  
Penso che l'insegnamento più grande di Giovanni sia stato proprio quello di utilizzare il proprio talento, migliorandolo, al servizio degli altri. Lui stesso da grande artista qual era, avrebbe potuto usare il suo genio artistico per diventare un musicista acclamato e soprattutto ben retribuito, invece ha preferito utilizzare questa sua meravigliosa dote per trasmettere l'amore per la parola di Dio e la condivisione del dolore con le persone sofferenti, per questo fu anche il fondatore del centro trentino di MUSICOTERAPIA.
La sua scomparsa ha lasciato un grande dolore nel nostro cuore, ma allo stesso tempo ha lasciato un segno  nelle sue canzoni e nelle persone che l'hanno conosciuto.

       
Ciao Padre Giovanni


Donata Franceschini

Padre G. M. Rossi in mezzo ai giovani della nostra parrocchia,
alla fine degli anni '70

torna all'indice - Vita Nostra marzo 2007 - anno 2 numero 1