Hanno scritto: DANTE ALIGHIERI O Padre nostro |
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All’inizio di quest’anno
pastorale, centrato sulla persona dello
Spirito Santo, il più “forte” segno
dell’Amore di Dio per noi, crediamo opportuno proporvi una splendida
rielaborazione del “Padre nostro”, opera di Dante Alighieri. Siamo
all’inizio del canto XI del “Purgatorio”. |
«O Padre nostro, che ne' cieli
stai,
non circunscritto, ma per
più amore
ch'ai primi effetti di là
sù tu hai,
laudato sia 'l tuo nome e
'l tuo valore
da ogne creatura, com'è
degno di render grazie al tuo dolce vapore.
Vegna ver' noi la pace del tuo regno,
ché noi ad essa non potem
da noi,
s'ella non vien, con tutto
nostro ingegno.
Come del suo voler li angeli
tuoi
fan sacrificio a te,
cantando osanna,
così facciano li uomini
de' suoi.
Dà oggi a noi la cotidiana manna,
sanza la qual per questo
aspro diserto
a retro va chi più di gir
s'affanna.
E come noi lo mal ch'avem
sofferto
perdoniamo a ciascuno, e
tu perdona
benigno, e non guardar lo
nostro merto.
Nostra virtù che di legger
s'adona,
non spermentar con
l'antico avversaro,
ma libera da lui che sì la
sprona.
Quest'ultima preghiera, segnor
caro,
già non si fa per noi, ché
non bisogna,
ma per color che dietro a
noi restaro».
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torna all'indice - Vita Nostra ottobre 2007 - anno 2 numero 3 |
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