UNA COMUNITA' ACCOGLIENTE

Come diventa accogliente una comunità? L’accoglienza nasce prima di tutto dalle persone, dai loro comportamenti individuali e di gruppo. Ma anche i luoghi, il modo in cui si presentano, l’adeguatezza degli spazi, la fruibilità, condizionano l’accoglienza che le persone ricevono.

I principali luoghi dell’accoglienza della nostra comunità parrocchiale sono: la nostra chiesa, il Centro Parrocchiale, la Casa di Accoglienza.

 

Luoghi dell’accoglienza: che cosa abbiamo fatto

Nella nostra chiesa in questi ultimi anni sono stati fatti importanti interventi: il rifacimento del tetto, l'insonorizzazione del soffitto, il rifacimento degli infissi e la sostituzione delle porte.

Il Centro Parrocchiale, costruito cinquanta anni fa, è stato ristrutturato e ampliato venti anni fa; l'ultimo intervento di rilievo risale a dieci anni fa, quando fu ristrutturato il salone, in occasione della costruzione della Casa di Accoglienza. Recentemente è stato fatto un piccolo intervento per favorire l'accessibilità e la sicurezza.

La Casa di Accoglienza è il segno reale e concreto che la nostra comunità nasce e vive nel segno di S. Camillo. Abbiamo appena festeggiato i dieci anni dalla costruzione della Casa e i cinque anni dall'entrata in funzione della Casa di Accoglienza 2; un ampio bilancio di questa esperienza è stato tracciato nel libretto distribuito a tutti i parrocchiani.

 

Luoghi dell’accoglienza: le esigenze

Nella nostra chiesa non vi sono esigenze urgenti. Sono senz’altro utili degli interventi di revisione di alcuni spazi (cripta, matroneo) per una migliore fruibilità, ma non sono necessari allo scopo interventi edilizi.

Nel Centro Parrocchiale, vi sono diversi limiti:

·   gli spazi al piano terra non consentono una corretta gestione, in particolare in termini di accoglienza e di controllo;

·   gli spazi al primo piano comportano difficoltà di accesso;

·   non vi sono spazi esterni permanentemente attrezzati per i bambini più piccoli;

·   gli spazi oggi sono (appena) sufficienti solo perché possiamo contare sull’Istituto Don Bosco per il catechismo.

I “problemi” della Casa di Accoglienza sono legati al successo dell'iniziativa, con grande presenza degli ospiti (più di 8000 in questi dieci anni); le condizioni attuali (ambiente familiare, costo contenuto, vicinanza all'ospedale)  determinano una costante situazione di insufficienza della Casa rispetto alle richieste: il tasso di occupazione dei letti è vicino all'80% (altissimo).

Inoltre, le stanze sono confortevoli ma piuttosto piccole; ciò crea difficoltà specie quando c’è la necessità di aggiungere un terzo letto o vi sono permanenze particolarmente prolungate.

Una necessità particolare è quella dei bambini oncologici, che purtroppo sono in aumento. A Padova ogni anno ne vengono curati circa 150, con terapie spesso lunghe (la buona notizia è che hanno successo nella maggior parte dei casi).

 

Le opportunità

Le esigenze esposte, relative al Centro Parrocchiale e alla Casa di Accoglienza, non sono nate ora, ma sono andate crescendo nel tempo.

In questo ultimo periodo si sono manifestati alcuni fatti nuovi che hanno fatto intravvedere la fattibilità di un progetto che risponda a queste esigenze, in particolare:

·   i dieci anni della Casa di Accoglienza sono stati un’importante tappa di verifica;

·   la Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha anticipato la disponibilità a finanziare un ampliamento della Casa;

·   Padova Ospitale si è resa disponibile a contribuire, indicando un ingegnere per la progettazione e una persona pronta a dare un importante contributo economico;

·   anche in parrocchia una persona ha reso disponibile una cifra importante finalizzata alla Casa di Accoglienza.

Tutte queste circostanze creano  un’occasione unica per un intervento che risponda alle esigenze della comunità per renderla più accogliente.

 

 

Un progetto che sta nascendo

Tra dicembre e gennaio è stato effettuato un primo “studio di fattibilità”.

Hanno partecipato il Parroco, il Consiglio per gli affari economici, il Vicepresidente del Consiglio pastorale, alcuni volontari della Casa, Padova Ospitale (nella persona del presidente Angelo Chiarelli), l’ing. Fabio Tretti.

Il progetto prevede, in sintesi:

·   la ristrutturazione del piano terra del Centro Parrocchiale;

·   la costruzione di un nuovo edificio, spostando al piano terra gli spazi oggi al primo piano;

·   la realizzazione di un’area-giochi per i bambini più piccoli;

·   la ristrutturazione e l’ampliamento dell’attuale primo piano del Centro Parrocchiale, destinandolo a nuova ala della Casa di Accoglienza, e quindi:

Þ  nuove stanze per la Casa di Accoglienza (per andare incontro alle esigenze oggi non soddisfatte);

Þ  alcuni miniappartamenti, per le permanenze più lunghe, in particolare dei bambini oncologici.

A febbraio il progetto è stato presentato al Consiglio Pastorale Parrocchiale, che ha deciso di procedere, coinvolgendo tramite diverse iniziative i gruppi e tutti i parrocchiani. Il Consiglio Pastorale ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i parrocchiani nel progetto, raccogliendo idee, suggerimenti, proposte. Mentre questo articolo viene scritto, sono in corso gli incontri con i gruppi, per raccogliere esigenze, indicazioni, suggerimenti. Rispetto alle prime indicazioni, il progetto è ora “in divenire”: sono state recepite alcune indicazioni, con diversi cambiamenti. Quanto pensato fino ad ora si deve considerare un punto di partenza per la discussione e non un progetto già completamente definito (quindi anche i disegni che trovate sono “provvisori”).

 

Il nuovo Centro Parrocchiale

Il progetto prevede la costruzione di un nuovo edificio (prolungamento dell’esistente), di circa 30m x 10m, occupando parte del campo da calcio. La disposizione delle stanze del nuovo edificio è stata pensata, in prima ipotesi, analoga a quella del-l’attuale primo piano.

La superficie coperta non è superiore a quella attuale, ma è meglio fruibile, perché:

·   non vi sono le scale (barriera architettonica);

·   è in comunicazione diretta con gli spazi attuali;

·   alcune stanze saranno dotate di pareti mobili (per maggiore flessibilità);

·   il nuovo edificio è progettato prevedendo fin da ora la possibilità di una eventuale sopraelevazione (di uno o due piani) per ampliare gli spazi disponibili;

·   tra il nuovo edificio e il muro (confinante con la Casa di Accoglienza 2) si prevede di dedicare uno spazio di oltre 200 mq  a parco giochi per i bambini (parzialmente coperto);

·   il piano terra attuale viene rivisto prevedendo un grande spazio aperto, con una parete a vetri adiacente all’ingresso; il mobile bar verrà collocato in posizione tale da poter controllare l’ingresso tramite la parete di vetro;  

·   la cucina viene ampliata di circa un metro;                         

·   il campo da calcio viene ristretto ad una dimensione di 60m x 40m, misura standard per partite di calcio a 7: non  perde comunque la sua funzione (già oggi è troppo piccolo per le gare ufficiali a 11 e quindi viene utilizzato per gli allenamenti o per partite di calcio a 5 o a 7);

·   resta quindi uno spazio di oltre 10 m tra il campo e il nuovo edificio;

·   sul lato interno (sia dell’attuale edificio che del nuovo) viene previsto un porticato;

·   il muro che oggi dà su via Verci viene abbattuto; tra il nuovo edificio e la recinzione si prevede di ricavare uno spazio per il parcheggio con 7-8 posti auto, affiancato da una corsia per l’accesso ai posti;

·   gli spogliatoi vengono spostati nel nuovo edificio, sul lato del campo.

La costruzione del nuovo edificio può essere eseguita senza interrompere le attività, mantenendo l’uso del campo e degli spazi attuali a piano terra. La ristrutturazione degli attuali spogliatoi verrà eseguita solo dopo l’apertura di quelli nuovi.

L’ampliamento della Casa di Accoglienza

Il progetto prevede la realizzazione di una nuova ala della Casa, adiacente all’attuale, tramite la ristrutturazione dell’attuale primo piano del patronato e l’ampliamento dello stesso, e rende disponibili:

·   3 stanze a due letti (con spazio per un eventuale 3° letto aggiunto), circa 45 mq complessivi;

·   4 monolocali a due letti (con spazio per un eventuale 3° letto aggiunto) per circa 150 mq complessivi;

·   nuovi spazi comuni, vicini agli attuali, per circa 80 mq (soggiorno, cucina, lavanderia e stireria)

·   8 bagni per complessivi 30 mq (uno per ciascuna stanza e monolocale);

·   corridoi per 45 mq.

Complessivamente si aggiungono 16 letti (fino a 24 in caso di necessità particolari), su una superficie complessiva lorda di oltre 400 mq, escluso il terrazzino (utile per stendere) e il lastrico solare.

Al termine dell’ampliamento si pensa di affidare agli Amici di San Camillo la Casa di Accoglienza 2, che potrà essere gestita in autonomia, utilizzando gli spazi anche per altre iniziative (es. Banco alimentare), in modo coordinato con la Casa principale.

 

Difficoltà e rischi

Diversi sono gli elementi di difficoltà nel pensare ad un ampliamento della Casa.

I cambiamenti pensati dovrebbero essere complessivamente vantaggiosi, ma gli spazi limitati impongono anche qualche rinuncia, in particolare quella del restringimento del campo da calcio.

Una difficoltà “importante” è  il  reperimento delle consistenti risorse necessarie per concretizzare il progetto. Il costo complessivo potrà essere valutato con precisione solo a progetto definito, ma una stima sulla base degli elementi attualmente disponibili comporta una spesa complessiva di circa  un milione di euro (IVA compresa). Come descritto nella sezione "opportunità", più della metà di questo importo è già potenzialmente disponibile; ma per partire occorre che vi sia un impegno dei parrocchiani per coprire la parte mancante.

Il progetto del nuovo Centro Parrocchiale ha valore solo se diviene un progetto della parrocchia, se i gruppi e i parrocchiani si impegnano nel costruire questi nuovi spazi ma anche, soprattutto, a riempierli di contenuti, di iniziative, di presenza. Su questi temi il Consiglio Pastorale intende lanciare un progetto, non meno impegnativo di quello "edilizio". Appartenere a una comunità significa esserne parte viva, non soltanto utilizzarne le strutture.

Un analogo problema di partecipazione riguarda la Casa di Accoglienza. L’ampliamento comporta un aumento dell’impegno richiesto ai volontari, che gestiscono già oggi una struttura complessa e impegnativa; oggi tutto funziona molto bene, ma in un equilibrio legato alla disponibilità di alcune persone. Ecco quindi che l’ampliamento è l’opportunità per altri di diventare “volontari”, dedicando un po’ del proprio tempo alla Casa di Accoglienza: per le pulizie, per stirare, per accogliere gli ospiti; basta qualche ora la settimana per rendersi utili.

Tra i rischi è stato preso in considerazione il previsto spostamento dell’ospedale in altra sede, prospettiva futura (10-15 anni) ma non improbabile. È evidente che, se questo spostamento diventerà una realtà, la Casa di Accoglienza non sarà più così utile: ma in ogni caso 10 anni (minimo) sono un tempo molto lungo, che giustifica appieno il progetto di ampliamento della Casa.

Coinvolgimento della comunità

Dopo lo studio preliminare, dopo la valutazione da parte del Consiglio Pastorale, a partire da febbraio è stata avviata la consultazione dei gruppi e di tutti i parrocchiani.

Sono previste varie forme di partecipazione, aggiungiamo anche la possibilità di inviare le proprie osservazioni all’email:

info@parrocchiasancamillo.org

 

 Si stanno preparando cartelli illustrativi da porre in fondo alla chiesa e questionari per raccogliere pareri e impegni; verrà indetta un’assemblea generale di tutta la parrocchia: è un progetto da condividere,   un'opportunità per rendere la nostra comunità ancora più accogliente.

 Mauro Feltini

Il progetto del nuovo Centro Parrocchiale, ancora provvisorio

 

Il progetto, ancora provvisorio, dell'ampliamento della Casa di Accoglienza

torna all'indice - Vita Nostra aprile 2009 - anno 4 numero 1