CENTRO PARROCCHIALE: PRESENTE E FUTURO

In queste settimane stiamo sottoponendo alla valutazione di tutta la comunità l’opportunità della ristrutturazione edilizia del nostro Centro Parrocchiale.

Al di là di quella che sarà la scelta finale, sulla base dei contributi e delle osservazioni di quanti stanno partecipando al dibattito comunitario, l’occasione è importante per concentrare la nostra attenzione anche su quello che attualmente è il contesto nel quale si svolgono le attività, ma, ancor di più, interrogarci su quale modello di riferimento riteniamo più adatto perché il patronato possa accogliere e rispondere alle diverse esigenze, in particolar modo a quelle dei nostri ragazzi.

Oggi i diversi Gruppi di volontari operano disponendo di alcuni spazi ad uso esclusivo, mentre altre sale sono condivise. Così, ad esempio, agli Scout sono riservate due stanze al piano superiore in aggiunta alla Cripta e agli spazi sotto la Chiesa che rappresentano le “tane” per i loro incontri.

Anche l’ACR (Azione Cattolica Ragazzi) e gli Amici di S. Camillo possono contare su una saletta dedicata per la programmazione della loro attività.

Per il Gruppo Caritas è stato ricavato uno spazio per magazzino materiali, chiudendo un lato del matroneo della Chiesa.

Sempre sotto la Chiesa è stata allestita una stanza prova per complessi musicali di “giovani e vecchi leoni” che ne facciano richiesta.

Il Gruppo Coro usufruisce per le prove di canto, una volta la settimana, dell’Auditorium che, per il resto, è adibito ad accogliere incontri di catechesi, iniziative di cineforum; quando è disponibile, viene saltuariamente utilizzato per riunioni di condominio.

La “sala Mariani”, sempre al primo piano, è adibita agli incontri del Consiglio Pastorale, settimanalmente ai Gruppi di Giovani  e al sabato pomeriggio viene allegramente invasa dai bambini dell’ACR.

I Gruppi di catechesi degli Adulti o di preghiera possono di volta in volta ritrovarsi nella sala riunioni della canonica o in sala Mariani.

Al piano terra, il Gruppo Sportivo, che da quest’anno è ritornato ad iscrivere ai campionati più di una squadra, può contare su un ufficio di segreteria con lo spogliatoio per gli arbitri, oltre che gli spogliatoi per gli atleti. Il nostro campo da calcio è utilizzato anche da due squadre di adulti esterni alla Parrocchia che la sera svolgono sessioni di allenamento.

All’interno dello spazio Bar è stato attrezzato un angolo autogestito dedicato ai più piccoli, che durante le feste comunitarie riscuote parecchio successo. La sala adiacente è invece usata dal “Movimento Età Libera” per gli incontri settimanali, dagli “Amici di S. Camillo” come laboratorio per la preparazione di materiale per i mercatini di autofinanziamento, mentre l’apertura del bar è garantita dalla presenza degli “Amici del Patronato”.

 

Il Gruppo Ricreativo, infine, gestisce in modo esclusivo il locale cucina (per motivi igienico-sanitari), mentre allestisce in salone pranzi e rinfreschi comunitari. Questa è oggi senza dubbio l’attività che riesce maggiormente a coinvolgere la nostra comunità sia nelle occasioni più “istituzionali”: Festa di giugno o Pranzo di Natale, Madonna della Salute o Carnevale dei Bambini, Messa di Prima Comunione, Cresima o Festa del Perdono. Sempre più frequentemente riceve richieste di famiglie o gruppi di amici, che preferiscono festeggiare qui ricorrenze importanti, potendo far festa con la stessa semplice e calda atmosfera della propria casa. Nei mesi di aprile e maggio, quasi tutte le settimane si sono visti i volontari all’opera con reciproca soddisfazione.

 

Come appare evidente da questa sintesi, non completa ma utile per apprezzare almeno parte dei contenuti, possiamo e dobbiamo essere soddisfatti degli sforzi che vengono profusi e dei risultati raggiunti, che contribuiscono a farci crescere come comunità; non possiamo però nascondere che ci sono anche aree di criticità sulle quali siamo chiamati ad interrogarci e a confrontarci.

 

Una è legata alla necessità di garantire adeguato ricambio nei gruppi; è fondamentale, a mio avviso, evitare che le diverse iniziative, così importanti per la vita comunitaria, si reggano solo su poche “spalle forti”; i gruppi non vogliono rappresentare piccole “enclave” chiuse ai nuovi, ma sono “famiglie nella famiglia” e aspettano, ansiosi, nuove adesioni. Credo che ognuno di noi, nessuno escluso, possa trovare, tra le tante proposte, l’ambito più adatto alla propria sensibilità o alle proprie capacità. Ciascuno è chiamato a portare il proprio mattone per la costruzione della casa di tutti.

Come Consiglio Pastorale ci impegneremo in un’opera di sensibilizzazione specifica per far circolare le informazioni necessarie affinché tutti coloro che hanno “voglia di mettersi in gioco” abbiamo i riferimenti per poter segnalare la propria disponibilità.

Nello stesso tempo cercheremo di attivare meccanismi di coordinamento al fine di razionalizzare e rendere il più efficace possibile l’azione dei gruppi stessi.

Un’altra area, forse ancora più importante, riguarda il mondo dei giovani (da 14 ai 25 anni); al di là di alcune iniziative strutturate, in particolare la preparazione e la gestione del Grest, oggi il Centro Parrocchiale soffre della loro assenza. Non siamo, finora, riusciti a trovare le chiavi di lettura che riescano a coinvolgerli facendo sentire il Patronato come punto per i loro incontri quotidiani, spazio aperto per poter portare esigenze, problemi, iniziative e soluzioni. Ciò non di meno come comunità abbiamo il dovere di continuare sulla strada della ricerca di nuove proposte; per elaborarle chiediamo il contributo di tutti, dei giovani in primis, perché possano essere protagonisti del cambiamento.

Gli orientamenti diocesani, che hanno come tema guida di quest’anno pastorale proprio “Cristiani per il Bene comune”, ci indicano: “… nel discernimento comunitario il metodo che porta una comunità a confrontarsi assieme, con passaggi logici ed ordinati, per analizzare una situazione alla luce del vangelo e dei valori cristiani, per giungere a esprimere un giudizio o operare scelte adeguate”; è con questo spirito di apertura, di rispetto e di accoglienza reciproca che ci apprestiamo a vivere i prossimi passi, nella convinzione che cercheremo di trovare, tutti insieme, le risposte più giuste per la crescita della nostra famiglia parrocchiale.

 

Roberto Baldin

10 maggio 2009 - il salone preparato per il pranzo comunitario nel giorno della Prima Comunione


… e ora il salone si è riempito

 

torna all'indice - Vita Nostra maggio 2009 - anno 4 numero 2