CHIAMATI AL SERVIZIO PER IL BENE COMUNE

“… Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in albergo e si prese cura di lui.

Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore dicendo: “Abbi cura di lui….”

 

Le parole del Vangelo di Luca che ricordano la parabola del buon Samaritano, hanno accompagnato l’incontro del 26 e 27 settembre scorsi nel quale il Consiglio Pastorale Parrocchiale si è riunito, ospite dell’Istituto Don Bosco, per la programmazione dell’anno 2009-2010.

 

Quest’anno, a differenza di altre occasioni, abbiamo chiesto di partecipare, con i loro delegati, anche a tutti i gruppi di servizio e volontariato che operano in parrocchia.

È stata un’occasione importante per sentirsi più coinvolti nella programmazione e per condividere le scelte  operative che ci guideranno durante l’anno pastorale appena cominciato.

 

Come il buon Samaritano, tutti noi siamo chiamati a farci prossimo agli altri, a saper cogliere le richieste che possono essere di svariata natura e che ci chiamano al servizio, ciascuno secondo i propri talenti e sensibilità, come modo tangibile di vivere la nostra fede.

La presenza di tanti gruppi di volontariato diventa così patrimonio di ricchezza della comunità e ne rappresenta lo “stile di vita”.

 

L’incontro si è diviso in due parti: il sabato pomeriggio, dopo il saluto del nostro parroco Padre Roberto, per aree tematiche, in gruppi misti di delegati e consiglieri, ci siamo confrontati tra noi su argomenti comuni, con ricadute operative sulle reciproche attività, mentre la domenica mattina le relazioni dei singoli lavori sono state presentate in assemblea plenaria e da questa fase partiranno poi le scelte prioritarie che saranno sviluppate durante l’anno e verificate dal Consiglio Pastorale a giugno.

Tra parentesi, è opportuno ricordare che questa programmazione è ancora più importante visto che come comunità stiamo preparandoci a festeggiare il 50° di fondazione della Parrocchia, nel 2010 appunto.

 

Ci eravamo posti un duplice obiettivo: di far incontrare e dialogare e di provare ad organizzare alcune attività assieme, come segno di accoglienza reciproca da trasmettere a tutti.

Il rischio, infatti, potrebbe essere quello di considerare la Parrocchia come un semplice “contenitore” di persone e iniziative accostate le une alle altre da cui poter pescare al bisogno; dobbiamo invece essere consapevoli che la Comunità è un organismo che vive e cammina solo se ogni membro che le appartiene esercita la sua funzione unica, inimitabile e insostituibile.

 

“…...tirò fuori due denari e li diede all’albergatore dicendo: “Abbi cura di lui ….”. A questo proposito, tutti i partecipanti hanno sottolineato la necessità di essere attenti alle dinamiche, per evitare che un gruppo possa trasformarsi o essere "letto" dall'esterno come entità chiusa e impermeabile; al contrario una parte del nostro agire dovrà puntare ad agevolare l'inserimento di "nuove forze" che garantiscano continuità al servizio, perché dobbiamo essere coscienti che da soli possiamo arrivare solo fino ad un certo punto, poi dobbiamo saper farci da parte e permettere anche agli altri di aiutare ed aiutarci.

 

 

 

 

In questo senso diventa cruciale il tema della “comunicazione”; come Consiglio Pastorale abbiamo raccolto la sollecitazione ad investire in quest’area, cercando ulteriori modalità da affiancare alla pubblicazione del giornale Vita Nostra, che consentano maggiore circolazione delle informazioni a partire proprio dalle decisioni prese in sede di Consiglio.

Ogni parrocchiano, è il nostro auspicio, potrà così sentirsi più coinvolto e attirato da qualcuna delle attività già presenti o, meglio ancora, potrebbe essere attore di nuove proposte che raccolgano e rispondano a nuove esigenze che nascono dalla base.

Nelle prossime settimane, assieme al documento che riassume i risultati di queste due giornate, diffonderemo la lista dei referenti per ogni singolo gruppo, in modo che chi ha voglia di “mettersi in gioco” possa sapere a chi rivolgersi.

 

“…. gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino”. Altro tema forte uscito dalle riflessioni dei gruppi ha riguardato la formazione: è fondamentale, per chi si accosta al servizio, sapere come rispondere alle esigenze che nascono; a questo proposito già quest’anno abbiamo avviato un’analisi per renderci conto di quali potessero essere le aree prioritarie per interventi formativi mirati.

In una società complessa e differenziata come l’attuale è indispensabile abbinare alla volontà una forte preparazione soprattutto quando si interagisce con giovani e bambini.

Per la delicatezza di questo compito abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere una struttura esterna, che svolge abitualmente quest’attività, perché ci aiuti a progettare percorsi formativi per tutti gli animatori che operano sulle diverse fasce d’età dagli adolescenti ai bambini e nelle diverse attività (gruppi formativi, sportivo, animazione del patronato).

 

“… lo portò in un albergo”. Da ultimo, ma non meno importante, abbiamo affrontato, sia nei gruppi che in assemblea, la necessità di poter disporre di spazi e luoghi adatti allo svolgersi delle diverse attività. Oggi, sicuramente, la situazione presenta alcune criticità sia in termini di presenza contemporanea di più gruppi che operano (ad esempio: il sabato pomeriggio con i gruppi sportivo, scout e acr), sia in termini di fruibilità degli spazi interni (es. sala bar al piano terra).

Sul tema sarà opportuno continuare gli approfondimenti, già iniziati nei mesi scorsi quando è stato presentato un progetto di ampliamento, partendo proprio dai suggerimenti ricevuti, che hanno determinato nuove valutazioni di fattibilità per cercare, ove possibile, la sintesi migliore.

 

È importante questo cammino di “discernimento comunitario” che ci stiamo abituando a seguire, un passo alla volta,  quale declinazione del metodo sinodale che gli orientamenti diocesani ci suggeriscono  quando si vogliano cercare soluzioni volte al “Bene comune”.

Ma è altrettanto importante che ciascuno, singolo o gruppo, si senta impegnato ed entusiasta a dare il proprio contributo, a prescindere dal fatto che poi veda realizzato in tutto o in parte ciò che aveva proposto, nella consapevolezza che è, comunque, servito ad accrescere lo spirito di comunione.

 

Dall’incontro sono emerse molte richieste e proposte a cui dovremo dare un ordine di priorità, a seconda delle risorse umane od economiche disponibili; cercheremo di stendere un calendario di attuazione che possa il più possibile armonizzare le esigenze, sapendo che poi, come accade nelle nostre famiglie, saremo tutti disponibili ad aggiungere un posto a tavola se ci fosse un amico in più.

 

 

Roberto Baldin

In questo numero di “Vita Nostra” le immagini che accompagnano gli articoli sono tratte dal 39° Grest S. Camillo.
La prima immagine ci mostra alcuni animatori che stanno “mettendo insieme” il sussidio del Grest
 


Momenti del 39° Grest.
1° settembre, inizia il Grest, arrivano i grestini
 


Momenti del 39° Grest
Le file ordinate (?) delle squadre


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