FESTA DELLA COMUNITA' DIETRO ALLE QUINTE |
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La Festa della Comunità di S. Camillo si è svolta
quest’anno dal 2 al 5 giugno. L’impegno e la dedizione di molte persone
hanno reso possibile la realizzazione di questa iniziativa, spero quindi di
farvi partecipi di qualche spicchio del “dietro le quinte” di questa festa.
Partiamo da che cosa vedo io dall’ala operativa:
vedo la Festa della Comunità come un formidabile incontro di famiglie,
bambini, ragazzi, giovani e meno giovani. Per questo la trovo una bellissima
manifestazione della voglia di stare insieme espressa dalla nostra
parrocchia. Moltissime persone tornano più sere e qualche volta, confesso,
immersa tra le tante cose da fare, mi fermo un attimo a sentire e gustare il
vocio e il rumore di fondo che viene dai tavoli.
Mi piace sottolineare Festa e non Sagra, questo è lo
spirito che anima lo “staff” e che sempre ci suggerisce Padre Roberto.
Quest’anno, senza il traino della festa per il 50°
dello scorso giugno, ci sentivamo un po’ spaesati, siamo quindi partiti a
rilento nell’organizzazione. Infatti, la prima riunione esplorativa è stata
fatta a fine aprile. Esplorativa, perché ogni volta ci sembra una cosa più
grande delle nostre forze, essendo l’anima coordinatrice formata da un
piccolo nucleo di parrocchiani con esperienza nel Gruppo Ricreativo. Ma,
anche se in ritardo, è stato sufficiente che uno dicesse “Allora cosa
facciamo per la Festa della Comunità, siamo in ritardo, quando ci troviamo?”
per attivare la macchina organizzativa!
È anche buffo vederci riuniti attorno ad un tavolo,
ciascuno con la sua “specializzazione”, ma allo stesso tempo tutti pieni di
voglia di contribuire con nuove idee alla buona riuscita delle serate. Ci
sono i team “griglie”, “cucina e distribuzione”, “bevande”, “cassa”,
“permessi”, “noleggi”, “ufficio stampa”, “frittura” e gliaddetti
all’intrattenimento musicale. La novità di quest’anno era la quarta serata, una in più rispetto agli anni precedenti. Ma facendo esperienza delle scorse feste abbiamo proposto lo schema: Giovedì 2: serata giovani self-service Venerdì 3: serata pesce Sabato 4: serata grigliata con riso alla mantovana
Domenica 5: serata grigliata "classica"
Dopo la prima riunione ristretta siamo quindi
partiti allargando il cerchio a tutte le persone che lo scorso anno sono
state di grande aiuto. Sono tanti, ma uno lo voglio citare: Marco, il nostro
instancabile addetto alla pulizia tavoli, raccolta e riciclo rifiuti.
Impostato a grandi linee il tema delle quattro
serate, la parte organizzativa è proseguita su due aree: Il coordinamento
delle forniture e l’organizzazione dei turni di servizio.
Il primo punto è quello più
critico perché si basa sulla previsione di quante persone verranno alla
Festa (confidando nel bel tempo). Sembra di giocare alla morra cinese: 300,
no, 400, no, 450 coperti. Dopo qualche sparata e la necessaria mediazione si
azzarda la previsione per serata. Devo dire che le nostre stime sono
risultate proprio sbagliate: sabato 4 circa 650 coperti effettivi (mai
visto!); però domenica qualche goccia ha compensato il picco e siamo
ritornati alle cifre previste.
Dal numero dei coperti quindi
si è passati al dettaglio dei menu ed infine alla stima del materiale
necessario.
A questo punto, con rapidità,
grazie anche alla tecnologia, ciascuno si è preso l’incarico di seguire
qualche fornitore tra quelli ormai storici e, all’avvicinarsi della prima
settimana di giugno, i vari incastri tra ordini e consegne si susseguivano
con una puntualità decisamente sorprendente.
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Nel frattempo è partita la caccia al volontario.
Anche su questo tema,visti i tempi stretti, abbiamo deciso di ricontattare
tutte le persone che avevano dato la loro disponibilità lo scorso anno in
occasione del 50°. Siamo quindi arrivati alla cifra di circa 60 volontari.
Da aggiungere poi il contributo del gruppo degli animatori e animati
giovanissimi e del gruppo dei capi Scout, la parte giovane della Parrocchia
sulla quale abbiamo sempre fatto affidamento, puntualmente ricambiati.
A pensarci raggiungiamo quasi i 100 volontari.
Abbiamo avuto anche delle collaborazioni
extra-parrocchia: la coppia Grazia e Roberto che viene dal mantovano per
darci modo di gustare il loro riso tipico e il nostro "controllore
gonfiabili", Boris, sempre presente con il suo instancabile fischietto.
È comunque notevole la voglia di partecipare ed
essere utili con vero spirito di collaborazione; la Festa della Comunità è
anche questo: l’occasione, il primo approccio per iniziare a integrarsi
nella comunità partendo da servizi semplici e concreti.
Ma non solo con il nuovo si realizza questa festa. È
nel bagaglio dell’esperienza del Gruppo Ricreativo che si ricavano consigli
e aiuto, in particolare dalla signora Rosa per sughi, da Antonio e Claudia
per il servizio, da Mauro e Leandro per le bevande e da Rino e Matelda per
il richiestissimo pesce fritto!
In base alle disponibilità delle persone contattate
è stata fatta una proposta di turni per il servizio, resa definitiva con
l’incontro del 30 maggio tra tutti i volontari. In questa occasione sono
stati definiti anche gli orari di ritrovo e alcune indicazioni sul metodo di
gestione degli ordini. Cose apparentemente complicate, che però aiutano a
creare il clima di festa e serenità se studiate con un po’ di attenzione.
... Tutto pronto? Quasi!
Da mercoledì 1° giugno è iniziata la fase di
preparazione delle zone di servizio: griglie, distribuzione bevande e pasti,
frittura, completata poi, grazie all’aiuto di qualche baldo giovanissimo, il
giovedì mattina, con l’ allestimento del palco e il primo giro di prova dei
gonfiabili!
Per fortuna che eravamo assistiti dall’instancabile
Sandro, il nostro elettricista, che si è inventato di tutto per fare in modo
che i gonfiabili fossero a disposizione dei bambini più audaci (… e non
solo!). A parte un sofferto giovedì sera, siamo riusciti nell’intento. Non
tutto quello che si programma funziona al debutto, ma la tenacia ha fatto
superare tutti i problemi tecnici.
Siamo quindi
partiti, serata dopo serata, allietati da vari gruppi musicali, con i soliti
imprevisti dell'ultimo minuto e qualche momento di inevitabile tensione da
caserma, che contraddistingue sempre il lavoro di squadra.
È una bella fatica!!! Spero che il lavoro svolto
abbia reso piacevole la partecipazione anche quest’anno.
Finita la Festa, rimane la voglia di ritrovarci tra
volontari, per stare insieme e parlarci tranquilli (e perché no mangiare,
considerati i digiuni a cui spesso ci porta il servizio alla Festa!) ma
soprattutto condividere le nostre storie. Ecco perché, dopo una bella
settimana di relax, ci siamo ritrovati tra “addetti ai lavori” piccoli e
grandi per una serata “ognuno porta qualcosa” a vedere qualche foto insieme
e salutarci con un meritato “Buone Vacanze!”.
Daniela Longato Cecchin
2 giugno: gli ultimi preparativi
4 giugno: la serata “clou” |
QUATTRO GIORNI DI FESTA | ||
Quattro giorni di festa! Quattro giorni di lavoro frenetico! Quattro giorni di incontri fra amici vecchi e nuovi e con tanta gente anche di altre Parrocchie ! Quattro giorni di volti sorridenti, attenti sì, ma non tesi! C’è di che essere soddisfatti per la partecipazione e l’organizzazione, quasi che i quattro giorni, invece di pesare, siano stati il coronamento giusto per il tanto impegno profuso. E sì che gli incontri di preparazione erano iniziati in ritardo (forse più di ogni altra volta) a causa dei tanti impegni di lavoro e di famiglia degli organizzatori; e puntualmente, come per le feste degli scorsi anni, si ripresentavano le solite incognite: come sarà il tempo? Quanta gente ci sarà? Ci vuole il tendone, ma ormai è tardi per prenotarlo! Ce lo dobbiamo comperare, è ora di decidere su questo argomento! Sì, ma poi dove lo custodiamo? E chi ci aiuterà a installarlo ogni volta? E il palco? Possibile che anche quest’anno non ci sia una copertura seria, sicura, funzionale! Chi fa i manifesti? Ma per farli bisogna prima decidere cosa offrire, chi fare intervenire, fare la verifica delle disponibilità e degli orari! E le forze-lavoro ci sono, quali sono? Chi va a fare le spese ? Insomma i soliti problemi di ogni anno, con l’aggiunta che “sono quattro giorni”! E poi tutto si sincronizza: si spartiscono i compiti
sulla base delle varie competenze e specializzazioni, si fanno le
convocazioni in modo esplicito, si cerca
di convincere gli indecisi, si
colmano i vuoti e … ci si guarda in faccia e … sì, si può fare e si
farà!
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Ed ecco che si inizia. La gente arriva, è ordinata, le attese si sentono nell’aria e le antenne organizzative si sintonizzano al meglio e la macchina si muove. Certo qualche inghippo c’è: i gonfiabili si sgonfiano perché salta una parte dell’impianto elettrico ma ci sono i nostri due esperti che non si abbattano, sono tenaci e le provano tutte e finalmente tutto torna a funzionare. Ci sono i fuochisti che sudano come non mai ma bisogna “alimentarli” con continuità di vivande da cucinare anche se “loro” preferirebbero essere “dissetati” con continuità. Ci sono i curiosi che chiedono qualsiasi cosa, ci sono quelli che non capiscono che stai lavorando e proprio per questo non hai tempo di ascoltarli. Ma c’è anche chi una chiacchiera la fa volentieri. C’è il tempo che minaccia e porta con sé l’incertezza su cosa fare e come rimediare: se proprio piove si corre in Salone e ci si arrangia. Ma tutto procede: alle griglie l’attività è al massimo, ai gonfiabili c’è un “controllore di ferro”, le vivande si muovono da un angolo all’altro senza eccessivi intoppi e i piatti si materializzano velocemente, in cucina c’è un gruppo di signore ben organizzato e determinato, ai tavoli il servizio scorre: ogni anno questo aspetto dell’organizzazione migliora sempre più. Alla cassa il “manipolo” dei tecnici non perde un colpo e anche i dati ci dicono che “la gente c’è”. |
E, alla fine, i numeri sono sbalorditivi (*): le persone servite sono state 350 giovedì, 410 venerdì, 620 sabato, 350 domenica! Numeri mai raggiunti ! Ma dietro ad essi cosa c’è? C’è uno Spirito che soffia e che è partito da lontano ed ha maturato tante coscienze; ha stimolato la sana emulazione a fare sempre meglio; ha aiutato a superare diffidenze e divisioni che, forse, un tempo c’erano; ha portato nell’animo dei vari volontari la consapevolezza che “la gioia di chi serve è la gioia di chi è servito” e che in una Comunità, prima della diaconia, prima di ogni specializzazione e segmentazione ci deve essere la coinomia cioè la gioia di essere insieme e di fare insieme. Ma credo anche che i periodici pranzi domenicali “offerti con onestà, semplicità e con il sorriso” ai più bisognosi, siano stato stimolo e cemento che ha portato ad affinare i cuori e a stimolare le diverse volontà. “La carità offerta diventa lievito per altra Carità!” Paolo Benatti (*) Per i
più curiosi segnaliamo: 618 porzioni di patatine a cui dovremmo
aggiungere le porzioni variamente comprese nei menù (470); 59 bottiglie
di vino bianco e 53 di vino rosso a cui occorre aggiungere quanto è
stato richiesto in singoli bicchieri; ben 55 sorbetti; 663 Primi piatti,
fra cui gli gnocchi primeggiano alla grande; 766 secondi piatti
fra cui 423 grigliate miste e 179 eccezionali fritture di pesce! |
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