NATALE: UNA GIOIA IMPEGNATIVA

  In questo Natale, che è festa e luce, è mio desiderio farvi giungere un messaggio semplice e sincero di affetto. Solo il Signore sa leggere veramente e in profondità nel nostro sguardo, e il suo sguardo è quello di un Padre pieno di amore e misericordia, che attende, abbraccia, solleva e accompagna.
  Qualunque sia la vostra fede religiosa, sentite il Signore vicino in questi giorni delle festività natalizie e vivete questo tempo nella serenità, che viene dal cuore e che nulla può toglierci se noi riusciamo a custodirla con serenità e limpidezza.
    Il cammino dell'uomo lungo l'itinerario dell'esistenza conosce diverse stagioni: l'infanzia, l'adolescenza, la giovinezza, l'età adulta e l'anzianità …  ma in tutte le stagioni della vita vi auguro di sentire vicino il volto di amore del Padre. 
Credo che sia bene fare del Natale anche la festa dei bambini. E' un momento fortunato della loro vita, in cui scoprono di essere amati.
Don Bosco, educatore sensibile, diceva: "Non basta che i ragazzi siano amati, bisogna che essi stessi lo sappiano, che sono amati". E Natale è l'occasione migliore per dirglielo.
In pratica gli stessi nostri doni di Natale ne sono un segno. Sono doni che i genitori cristiani fanno, ma in nome di Gesù. Doni dell'amore nostro e insieme del Figlio di Dio, segni dell'amore di Dio creatore per queste sue piccole creature. Ma Natale è soprattutto la festa di un bambino, del Figlio di Dio.
E' la commemorazione della sua nascita e del suo compleanno. Dei grandi personaggi storici noi commemoriamo i centenari, al massimo i cinquantenari. Di Gesù, invece, commemoriamo tutti i compleanni, come siamo soliti fare solo con i nostri cari, solo con le persone di famiglia. Ed è giusto, perché per noi Gesù è molto più che un personaggio storico, importante ma lontano: Gesù è -- deve essere -- uno di famiglia, uno che sentiamo vicino, intimo, di cui avvertiamo la presenza nei momenti di silenzio, di interiorità, con cui abbiamo un rapporto di confidenza,

Dal presepio della nostra chiesa del 2005: invito all'ingresso

"Il limite tra prima e dopo Cristo non è un confine tracciato nella storia e nel calendario, ma un segno interiore che attraversa il nostro cuore. Finché viviamo nell'egoismo, siamo ancora oggi coloro che vivono prima di Cristo" (J. Ratzinger, oggi papa Benedetto XVI). Se qualcuno ci chiedesse:"Che cos'è il Natale per te?", noi ,ricordando il racconto semplice del Vangelo, ricordando il mistero racchiuso nel presepio che abbiamo costruito nelle nostre case e nella nostra chiesa parrocchiale, potremo rispondere con tutta tranquillità:
§ Il Natale è l'amore di Dio per me diventato visibile, è Gesù Cristo che torna a trovarmi per rinsaldare la sua personale amicizia, per chiamarmi a un'esistenza più coerente, più pulita, solidale con gli altri;
§ Natale è il Figlio di Dio che viene ad accendere una speranza, a dare un senso pieno alla mia vita, alla mia famiglia, alla mia comunità parrocchiale e all'esistenza del mondo.
Siano davvero questi i nostri sentimenti e impegni di bene
Buon Natale e sereno 2007

P. Roberto  e
i sacerdoti collaboratori

di amicizia personale.
In un mondo fatto di paure, paura della povertà, paura delle malattie e della sofferenza, paura del terrorismo, paura della morte, l'Angelo di Dio a Natale dice: "Non temete, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:oggi vi è nato un Salvatore, Cristo, il Signore …"
La gioia è il vero dono del Natale: più che i costosi doni che ci scambiamo questa gioia noi dobbiamo comunicarla in modo semplice, con un gesto buono, con un piccolo aiuto, con il perdono. Portiamo questa gioia e la gioia donata ritornerà a noi. Cerchiamo, in particolare, di portare la gioia più profonda, quella di aver conosciuto Dio in Gesù Cristo. Preghiamo che nella nostra vita traspaia questa presenza della gioia liberatrice di Dio.
E non basta. Sentiamo che la nostra festa, per essere sincera, deve comportare anche un impegno di buona volontà per il futuro, per una vita più degna del nome di cristiani. Nome che abbiamo preso proprio da lui, il Cristo. Sentiamo il bisogno di cambiare qualcosa in meglio; una revisione dei nostri progetti, che a volte sono di egoismo, se non di odio e di guerra. Non le interminabili guerre del vicino Oriente e in altre parti del mondo, ma guerricciole tra noi, in famiglia, con gli amici, i vicini. Dobbiamo cambiare i nostri progetti perché Gesù diventi principe della pace anche nei nostri cuori.

Il Mosaico Madonna con Bambino" di Elena Mazzari,

Il Mosaico Madonna con Bambino" di Elena Mazzari,
nella nostra chiesa

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