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In questo Natale, che è festa e luce, è mio desiderio farvi giungere un messaggio semplice e sincero di affetto. Solo il Signore sa leggere veramente e in profondità nel nostro sguardo, e il suo sguardo è quello di un Padre pieno di amore e misericordia, che attende, abbraccia, solleva e accompagna. Qualunque sia la vostra fede religiosa, sentite il Signore vicino in questi giorni delle festività natalizie e vivete questo tempo nella serenità, che viene dal cuore e che nulla può toglierci se noi riusciamo a custodirla con serenità e limpidezza. Il cammino dell'uomo lungo l'itinerario dell'esistenza conosce diverse stagioni: l'infanzia, l'adolescenza, la giovinezza, l'età adulta e l'anzianità … ma in tutte le stagioni della vita vi auguro di sentire vicino il volto di amore del Padre. Credo che sia bene fare del Natale anche la festa dei bambini. E' un momento fortunato della loro vita, in cui scoprono di essere amati. Don Bosco, educatore sensibile, diceva: "Non basta che i ragazzi siano amati, bisogna che essi stessi lo sappiano, che sono amati". E Natale è l'occasione migliore per dirglielo. In pratica gli stessi nostri doni di Natale ne sono un segno. Sono doni che i genitori cristiani fanno, ma in nome di Gesù. Doni dell'amore nostro e insieme del Figlio di Dio, segni dell'amore di Dio creatore per queste sue piccole creature. Ma Natale è soprattutto la festa di un bambino, del Figlio di Dio. E' la commemorazione della sua nascita e del suo compleanno. Dei grandi personaggi storici noi commemoriamo i centenari, al massimo i cinquantenari. Di Gesù, invece, commemoriamo tutti i compleanni, come siamo soliti fare solo con i nostri cari, solo con le persone di famiglia. Ed è giusto, perché per noi Gesù è molto più che un personaggio storico, importante ma lontano: Gesù è -- deve essere -- uno di famiglia, uno che sentiamo vicino, intimo, di cui avvertiamo la presenza nei momenti di silenzio, di interiorità, con cui abbiamo un rapporto di confidenza, |
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