IL CORO LELLIANUM A CASA DI SAN FRANCESCO

Quest’anno al rientro dalle vacanze il Coro ha trovato ad attenderlo un impegno molto speciale: una trasferta ad Assisi per il 17 e 18 settembre.

Finalmente abbiamo “sfatato” il mito che, ogni volta che ci muoviamo, o nevica (come nella non lontana trasferta a Roma) o accade qualcosa di irreparabile (leggi la tragedia delle Torri Gemelle): stavolta abbiamo vissuto due giornate indimenticabili, di sole, colori, emozioni fortissime!

Ma andiamo per ordine. Tanto per non smentire le nostre “levatacce”, la partenza è fissata alle 6. Puntuale come un orologio svizzero c’è il pullman ad attenderci davanti alla Chiesa. Al Coro “base” si sono aggiunti i soliti cantori di buona volontà che ci vengono a dar man forte nelle attività extra, alcuni parenti e amici, della Parrocchia e non. Stavolta ci è mancata la benedizione benaugurale di P. Renzo ma, visto che il viaggio è andato alla grande, pensiamo che anche dalla sua valle dove stava raccogliendo le mele, abbia rivolto al Cielo una preghiera per noi!

La prima tappa è Spello (il primo giorno riusciremo perfino a fare i turisti!). È una cittadina medioevale, arroccata alle pendici del Monte Subasio. Il colpo d’occhio è possente, con le sue torri, la cinta muraria, le terrazze di roccia e le sue porte ad arco. Percorriamo i vicoletti che ci rivelano cortili ornati di fiori, piccole chiese che custodiscono gioielli di pittura e spalancano, il più delle volte, i nostri occhi al verde ancora intenso della pianura sottostante, ricca di olivi e di vigneti.

Alcune contrade espongono, con orgoglio, le fotografie dell’«Infiorata», festa tradizionale che si tiene proprio a Spello la domenica del Corpus Domini. Possiamo immaginare cosa possa essere questo paese lastricato di fiori! Comincia a farsi sentire la fame e l’albergo che ci ospiterà per la notte ci attende per pranzo. Siamo a 500 metri dalla Basilica di S. Maria degli Angeli!

Il pomeriggio ci offre nuove emozioni visitando Gubbio, la città ricordata per il famoso episodio della conversione di un lupo ad opera di S. Francesco. Si potrebbe pensare di essere ritornati indietro nel tempo e aspettarsi di vedere sbucare da dietro una torre o giù da una gradinata un soldato a cavallo con tanto di armatura e di spada! È veramente incredibile la ricchezza artistica e storica del nostro Paese, restiamo ancora una volta sbigottiti di fronte a queste realtà sopravvissute nel tempo. Peccato ci siano le auto a rendere poco verosimile l’atmosfera!

Un po’ a malincuore si torna in albergo, ma c’è il vantaggio di soddisfare un po’ anche il palato.

Qualcuno si ferma a riposare, qualcun altro si unisce alle persone che, di fronte alle porte della Basilica, stanno dando vita alla recita del Rosario, con preghiere e canti. I più intraprendenti, a dispetto dell’autobus che non passa, si avviano a piedi alla volta della Basilica di S. Francesco … Non ci arriveranno mai (è tardi, bisogna rientrare), ma anche fare un pezzettino del lungo viale di mattonelle incise, una ad una, con il nome della persona che le ha donate, vedere dal basso quel “presepe” di luci contribuisce a farci entrare nello spirito giusto per vivere l’impegno che ci attende domani.

Domenica mattina alle 10 facciamo il nostro ingresso trionfale nella Basilica inferiore di S. Francesco. Siamo così belli nella nostra divisa … e siamo incredibilmente emozionati.

Non c’è lo sfarzo di S. Pietro né l’organizzazione un po’ caotica dei grandi spazi: si respira la sobrietà, la rigidità, ma, al tempo stesso, l’umanità che hanno contraddistinto tutta la vita di un Santo che, facendosi “ultimo” e “prossimo” è entrato nel cuore di tanta gente. Alle 10.30 ha inizio la celebrazione della S. Messa e lì il tempo si è proprio fermato! Non è stato solo un discorso di acustica o di particolare coinvolgimento: credo di aver letto negli occhi di molti di noi una gioia speciale e raramente condivisa.

Una breve visita ad Assisi e il pranzo ci hanno aiutato a stemperare un po’ della tensione accumulata. Poi, alle 17, abbiamo cercato di rinnovare il nostro impegno nell’animazione della Messa a S. Maria degli Angeli. Un grazie speciale alla nostra Maestra che ci ha preparati e sopportati.

Durante il viaggio di ritorno parliamo del momento di difficoltà che sta attraversando il Coro per mancanza di voci e ci riproponiamo di fare un appello “salvataggio” durante le messe principali nella nostra parrocchia .

Il progetto ha successo, e qualche domenica dopo, siamo felici di aver potuto accogliere nelle nostre file cinque nuovi cantori che, senza ombra di dubbio, aggiungeranno nuove forze e daranno a tutti un nuovo impulso per fare sempre meglio.

Anna Scarso Feltini

 

Uno scorcio di Gubbio
 


.Dal pullman, ecco Assisi

 

Basilica di San Francesco d’Assisi

Basilica di San Francesco d’Assisi

 

Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi:

il coro Lellianum si prepara

 

 

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2011 - anno 6 numero 3