IL MIO INCONTRO CON MEĐUGORJE

 

Nel 1987 mia figlia Daniela, che allora aveva 15 anni, cominciò ad assillarci che voleva andare a Međugorje insieme ad una sua amica che noi non conoscevamo. Visti inutili i nostri tentativi di dissuaderla, l’unica soluzione che trovò mio marito fu quella di convincermi ad accompagnarla.

Fu così che mi trovai in un viaggio “forzato” in quanto, pur avendo sentito parlare di queste “presunte” apparizioni fin dall’inizio, non avevo provato per esse alcun interesse.

Ebbi modo così di conoscere i sei ragazzi che dicevano di vedere la Madonna che si presentava loro come Regina della Pace. Rimasi molto colpita dalla naturalezza, semplicità del loro comportamento e profondamente commossa e convinta della verità della loro testimonianza.

Cominciai a prendere sul serio quanto stava avvenendo in quel luogo e a chiedermi il perché di questo particolare intervento divino.

La risposta che mi diedi in quei giorni fu che Maria ama immensamente tutti i suoi figli, desidera la loro felicità e viene a insegnare  a mettere in pratica nella vita quotidiana ciò che il Vangelo insegna: “Fate quello che Lui vi dirà”. Il suo pressante richiamo vuole condurci a comprendere  l’importanza fondamentale della preghiera, sia individuale che comunitaria.

A Međugorje queste non sono solo parole che sentiamo ripetere spesso, ma è un’esperienza di vita.

Quello che colpisce in quel luogo è il profondo raccoglimento in tutti i momenti di preghiera proposti dalla Parrocchia e la sentita partecipazione alla Santa Messa quotidiana, in un clima di serenità che coinvolge tutti i partecipanti.

Impressionante è poi il numero di persone che si accosta ai confessionali: Međugorje infatti è considerato il più grande confessionale del mondo. Molti pellegrini provano un forte richiamo interiore a riconciliarsi con Dio anche dopo anni di lontananza dai sacramenti.

Dopo questo primo incontro con la Regina della Pace ne sono seguiti tanti altri: è divenuto per me un appuntamento annuale di incontro privilegiato con Maria per trascorrere giornate di più intensa preghiera e per una crescita nella fede, cercando poi di attuare anche nel quotidiano ciò che Maria chiede: una preghiera che si attua nella vita. Con altre persone che hanno sentito questo richiamo, abbiamo vissuto momenti di gruppo in cui si prega in adorazione davanti al Santissimo (il Santo Rosario è una delle preghiere preferite da Maria), si riflette sulla Parola di Dio e si condivide il proprio percorso di fede. E’ un percorso che ci ha reso più sensibili alla partecipazione alla vita parrocchiale, sia nei momenti liturgici, sia in quelli caritativi.Nel pellegrinaggio dell’agosto del 2003 c’è stata una svolta: ho compreso la preoccupazione, la sofferenza di questa Madre che vede tanti figli lontani da lei e, soprattutto, da suo figlio Gesù. Ho provato un forte richiamo interiore a condurre in questo luogo più persone possibili perché tanti possano fare esperienza di questo incontro speciale con l’amore di Dio.

Da allora sto cercando di rispondere a questa chiamata, organizzando spesso, insieme ad altri collaboratori, pellegrinaggi a Međugorje. Da alcuni anni abbiamo aperto questa possibilità alle famiglie con bambini, anche piccolissimi; predisponiamo dei momenti  proprio  per loro, sia ludici, sia di preghiera, ed è bello vedere la sensibilità e la partecipazione dei bambini a questi momenti. Il nostro primo impegno è sempre quello di trovare un sacerdote che ci segua per tutto il pellegrinaggio come guida spirituale (per Capodanno abbiamo avuto con noi la guida preziosa di padre Paolo …). È una gioia per Maria vedere i suoi figli in preghiera e tanti vengono conquistati come me dalla sua premura materna. Ognuno arriva con i suoi problemi, con le sue ferite: Maria ci invita ad affidare tutto a lei e a credere che la preghiera può ottenere tutto. Vedo tante persone che, al loro ritorno, iniziano un cammino di fede e manifestano una maggior dedizione verso gli altri.

Provo un grande senso di riconoscenza per questa ulteriore opportunità di aiuto che ci viene donata: un faro di luce, una speranza per tante persone che cercano pace, risposta ai loro problemi, e mi sento privilegiata nell’aver modo di recarmi così spesso in quel luogo di grazie.

Loretta Cremonini

 

Statua della Madonna a Međugorje
 

 

LE DIRETTIVE UFFICIALI DELLA SANTA SEDE SU MEĐUGORJE

I fatti straordinari che sono collegati con Međugorje continuano … dopo tanti anni, dal 24 giugno 1981! Sono state scritte decine e decine di libri sui vari aspetti dei fenomeni e sui sei veggenti.

Finché “messaggi, apparizioni, ecc.” sono ancora in atto, non ci può essere un pronunciamento definitivo dell’autorità ecclesiastica. D’altronde ricordiamo che le apparizioni di Lourdes sono state riconosciute dalla Chiesa tre anni dopo il loro termine; quelle di Fatima, tredici anni dopo.

Attualmente si può affermare, con piena evidenza, che i frutti spirituali sono molteplici e straordinari. A Međugorje si prega, e tanta gente cambia vita: è terra di preghiera e di grandi conversioni.

Dal marzo del 2010 è stata avviata una nuova commissione, coordinata dal cardinal Camillo Ruini, che sta studiando il caso Međugorje. Nel frattempo rimane valido l’ultimo pronunciamento dell’episcopato della ex Jugoslavia:

“Noi vescovi, dopo una triennale commissione di studio, accogliamo Međugorje come luogo di pellegrinaggio e santuario. Questo vuol dire che non abbiamo nulla in contrario se qualcuno onora la Madre di Dio in una maniera che sia conforme all’insegnamento e alla dottrina della Chiesa … Pertanto proseguiremo gli studi. La Chiesa non ha fretta”.

La posizione della Santa Sede, esplicitata in vari documenti, è stata recentemente così sintetizzata dal Cardinal Bertone, Segretario di Stato:

“Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara dei vescovi della ex Jugoslavia del 10 aprile 1991, che lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve, perciò, andare avanti. Nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli”.

Viene quindi ribadita l’assoluta libertà dei pellegrini di recarsi a Međugorje, specificando che la Chiesa lo ritiene un luogo di culto mariano, dove è possibile partecipare alla santa Messa, confessarsi, fare la Via Crucis e così via.

In pellegrinaggio a Međugorje

 

 
 

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