IL VOLTO DELLA NOSTRA COMUNITÀ
 

La nuova immagine di testata 

 

Vita  Nostra ha per molti anni avuto in testata una immagine stilizzata della nostra chiesa. La redazione di Vita Nostra ha discusso se era giunto il momento di sostituirla. Sono stato coinvolto per l’abituale spirito di condivisione che anima le attività qui a “San Camillo” (c’è sempre spazio per chi si vuole aggiungere).

I tempi erano maturi per una caratterizzazione più “sostenuta”, anche grazie all’uso dei colori, esigenza non contemplata nelle prime pubblicazioni. Come l’immagine finora utilizzata (il disegno sintetico dell’intero edificio in cui ci raccogliamo) la nuova immagine avrebbe dovuto rappresentare e mettere in evidenza un qualche aspetto dell’identità comune... impresa per nulla difficile, non mancano le suggestioni perché le attività e in genere la vita comunitaria sono ben evidenti e lasciano numerose tracce nel territorio.

Formulate le prime ipotesi,  si è rivelata come unificante quella di andare all’origi-ne, al cuore stesso della nostra identità. San Camillo che soccorre un malato, proprio il mosaico che tutti conoscono. Tutti l'abbiamo negli occhi. La sobria essenzialità estetica degli spazi interni della nostra chiesa lo pone bene in risalto. Specie quando la luce solare ne illumina a fasce la superficie “ruvida” e materica. È una delle "sottolineature" dello stile caratterizzante la comunità, il servizio concreto e deciso a chi soffre (concreto come la “pietra” del mosaico). Ecco l’immagine che efficacemente raccoglieva l'identità della comunità anche per quanto riguarda la sua riconoscibilità. Le esigenze grafiche (piccole dimensioni di stampa) non avrebbero permesso l'utilizzazione intera e "fotografica" del mosaico in maniera efficace.

 

Mi si è imposta la necessità di diminuirne e semplificarne i dettagli. Sintesi e trasfigurazione, un distillato che ha cercato di accentuarne il significato simbolico.  Il volto di San Camillo è riconoscibile nelle sue linee essenziali. Il contorno nero lo pone in primo piano. In questa “riduzione grafica” il posto del malato soccorso viene occupato dalla testata stessa (VITA NOSTRA) a identificare ancora la stretta adesione col mandato del servizio al prossimo. Le caratteristiche del mosaico vengono suggerite dalla suddivisione a "tasselli quadrati" dello sfondo. Le tonalità dei colori sono le stesse dell'immagine originale, anche se più indistinte, più “soft”. Questa parte “sfocata” dà risalto, chiarisce, svela il “volto” (San Camillo) della comunità. Volto dell'accoglienza, della disponibilità a calare gli steccati, a lavorare assieme. Assieme proprio come le pietruzze del mosaico! Ciascuno con la propria tonalità che accostata alle altre crea l’immagine generale. Ciascuno con un posto specifico, nessun tassello è messo a casaccio.

L’invito della nuova immagine è anche quello di identificare il proprio posto nella comunità: siamo sempre chiamati a completarci, a perfezionarci, a collocarci. Cambiando di “scala” le tessere del mosaico diventano pietre, mattoni. Quelli che ci servono per costruire le realtà comunitarie quotidiane e straordinarie, come il 400° anniversario camilliano che bussa alle porte. 

 

 

Luca Salvagno


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 “S. Camillo de Lellis” Patrono dei Malati e degli Operatori Sanitari
Mosaico di Elena Mazzari (1984)
 

 

 

 

torna all'indice - Vita Nostra ottobre 2013 - anno 8 numero 3