IL CORO LELLIANUM A SCHÖNBRUNN

Qualche anno fa, grazie ad un nostro corista, siamo venuti in contatto con il maestro Castello. Oltre ad essere il direttore di un coro, organizza manifestazioni musicali a scopo benefico, coinvolgendo cori molto diversi sia per la provenienza che per il repertorio da essi interpretato.

È iniziato così un sodalizio che ci ha portato fino a Roma, dove abbiamo avuto l’onore e la grande emozione di cantare al “Concerto di Natale” nella chiesa di S. Anna in Vaticano e di animare la messa domenicale nella basilica di S. Pietro.

L’anno successivo è stata la volta dell’animazione liturgica nelle basiliche di S. Francesco e di S. Maria degli Angeli ad Assisi: per tutti noi è stata una “carica di energia”, oltre che un’esperienza indimenticabile.

Quando ci è stata fatta la proposta di recarci a Vienna per animare una messa e il concerto di Natale nella chiesa di Schönbrunn, ci siamo sentiti onorati per il fatto che la scelta fosse caduta proprio sul nostro coro e, dopo alcune perplessità legate alla brevissima durata della trasferta (solo due giorni con 16 ore da trascorrere in pullman), alla vicinanza del Natale (siamo tornati l’antivigilia) e alla spesa da sostenere … abbiamo accettato.

Ci siamo preparati per molti mesi a questo evento: un Concerto di Natale è impegnativo sia per la scelta dei brani da eseguire, sia per la costanza alle prove. Dobbiamo ringraziare la nostra maestra per la pazienza e la passione con le quali ci ha sopportati e sostenuti durante tutto il cammino fatto!

La prova generale è stata il tradizionale concerto al teatro dell’O.I.C. in via Nazareth. Poi, è arrivato il tanto atteso momento della partenza!

Ore 4 del mattino: assonnati , ma al tempo stesso euforici, prendiamo il pullman alla volta di Vienna.

Viaggio tranquillo e silenzioso almeno fino al sorgere del sole. Dai finestrini vediamo paesaggi di incredibile bellezza: pianure avvolte nella nebbia mattutina, montagne innevate, alberi ammantati di brina … scenari che solo l’inverno avanzato ti porta a gustare in tutta la loro magia!     

Vienna ci accoglie con il sole. Già questo è un buon auspicio! Una visita veloce al Belvedere (residenza estiva del Principe Eugenio di Savoia), con i suoi maestosi palazzi e i giardini con fontane e giochi d’acqua. Pausa pranzo e, a seguire, una visita guidata nel centro storico, addobbato di luci e di colori per le feste natalizie. Mescolati a una folla numerosissima di turisti ci gustiamo l’originalità dei mercatini di Natale senza farci mancare la degustazione di alcune prelibatezze locali e una buona tazza di vin brulé per riscaldarci.

Arriviamo in albergo dove ci attende la cena. Intorno ai tavoli si parla, si scherza, si ride: è bello renderci conto che, prima di essere coro, siamo soprattutto amici e la condivisione di questi momenti rinsalda ulteriormente il legame che ci unisce.

È arrivato il grande giorno! Immerso nella nebbia ci attende l’imponente complesso di Schönbrunn. La cappella del castello è vicina all’ingresso: un piccolo gioiello di arte barocca comunicante con le sale interne.

Ci sistemiamo nel piccolo ballatoio che ha come unico ornamento un possente organo a canne (vedi foto qui sotto).

È da brivido pensare che, proprio qui, i cantori si riunivano per animare le liturgie per l’imperatore ed il suo seguito regale … Oggi, ci siamo noi!

Alle 9,30 ha inizio la S. Messa. Il sacerdote parla rigorosamente in tedesco, ma, molto simpaticamente, non ci fa mancare il suo saluto e, durante la celebrazione, alcune frasi in un italiano apprezzabile.

Segue il Concerto di Natale. L’emozione di tutti è molto forte: forse, solo adesso, ci rendiamo veramente conto di dove siamo e di cosa stiamo vivendo. L’acustica è eccezionale! La musica esce, prima ancora che dalle nostre bocche, dal nostro cuore. Si innalza, riempie l’aria, scende sulle persone che, richiamate dalle note dei nostri canti, si sono riunite per ascoltare, e ritorna a noi con applausi calorosi che ci inorgogliscono.

Forse, anche questo è un modo per prepararci al Natale, per accogliere nei nostri cuori il Santo Bambino e per manifestargli tutta la nostra gioia e la nostra riconoscenza.

Solo al termine del concerto ci rendiamo conto di aver preso una “barca di freddo”. A correre in nostro soccorso è un buon bicchiere di bevanda calda, che ci concediamo nel cortile del castello prima di risalire in pullman per il rientro.

L’atmosfera fra noi è carica (anche di batteri che ci “decimeranno” nei giorni seguenti e ci costringeranno a letto con febbre, tosse, raffreddore e chi più ne ha più ne metta). Si parla, si commenta, si canta, con il sollievo di aver superato un “banco di prova”; con la consapevolezza di averci messo tutto noi stessi; con la leggerezza e la gioia per aver vissuto un’avventura indimenticabile.

Anna Scarso Feltini

torna all'indice - Vita Nostra aprile 2014 - anno 9 numero 1