PATRONATO SAN CAMILLO: SPAZI, CONTENUTI, PERSONE

Martedì 11 novembre, in auditorium del Centro Parrocchiale, si è tenuto un incontro tra la Commissione per la gestione del Patronato e i rappresentanti dei Gruppi di servizio alla comunità.

Si è trattato del primo momento formale in cui la commissione, costituita circa un anno fa su mandato del Consiglio Pastorale, si è presentata e ha sottoposto i risultati di questo periodo di lavoro: ha presentato proposte da vagliare da parte di chi nel concreto utilizza gli spazi e incontra le persone nell’ambito delle specifiche attività.

Abbiamo così potuto allineare tutti i presenti sulle principali novità:

  • sulle migliorie di carattere logistico apportate in particolare al salone al piano terra, dove fra l’altro oggi esiste la possibilità per i gruppi stessi di gestire in autonomia un angolo cucina, per semplici incontri conviviali

  • sul portale web che contiene:

     o la programmazione settimanale delle attività e delle sale occupate, così da rendere chiaro e fruibile l'avvicendamento negli spazi a disposizione

     o la possibilità di chiedere la prenotazione delle sale condivise per incontri straordinari

     o il calendario dei principali eventi che coinvolgono tutta la comunità e in particolare l'orario di apertura giornaliero.

È stato inoltre consegnato ai gruppi il Regolamento del Patronato; un documento, preparato dalla commissione e poi presentato al Consiglio Pastorale, che dà delle norme di comportamento a chi frequenta. Ma non solo! Soprattutto vuole aiutare i gruppi a fare proprio lo spirito del 'rilanciato' Patronato, spirito che abbiamo ritrovato nelle parole di Papa Francesco, citate nella premessa del Regolamento: “La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia”; vogliamo che il patronato sia occasione di l’incontro con le persone lì dove sono, per maturare assieme un passo in più verso la verità, la libertà, la comunione. Nella seconda parte della serata si è sviluppato il confronto tra i partecipanti, partendo dalla “provocazione” che nasce spontanea dopo questi primi mesi di apertura garantita dalla presenza di un discreto numero di volontari: il patronato dovrebbe essere soprattutto punto di incontro per i giovani, ma i giovani … non si vedono!

Gli interventi hanno evidenziato che, mentre sembrano riscuotere interesse e successo alcune proposte di attività organizzate (corso computer, sala per i compleanni, corso di primo soccorso ecc), rivolte alle varie fasce d’età, non viene invece percepito ed utilizzato il patronato come punto di aggregazione spontaneo, se non saltuariamente su iniziativa di un gruppetto di ragazzi e giovani che già operano come animatori e che utilizzano gli spazi anche per una parte del loro tempo libero. Non c’è invece capacità di attrazione rispetto ai “più lontani”.

Non sembra esserci, anche dall’analisi fatta dai ragazzi stessi presenti all’incontro, una risposta facile o uguale e valida per tutti, tenendo in considerazione quanto i numerosi impegni extrascolastici e le dinamiche di relazione improntate sui nuovi media abbiano influito sui comportamenti della fascia d’età che va dai 12 ai 25 anni. Il riproporre modelli già sperimentati non è più garanzia di successo immediato, ma nello stesso tempo non bisogna pensare che questo sia necessariamente un segnale di disinteresse.

Potremmo sintetizzare la serata dicendo che rimettere in moto un volano che per qualche anno era stato fermo non è cosa facile, ma dobbiamo essere consapevoli e sereni: stiamo seminando per il futuro, portando il nostro piccolo tassello ad un progetto più grande al servizio della comunità.

Roberto Baldin

 

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2014 - anno 9 numero 4