PASQUA: CONDIVIDIAMO “IL BENE CHE C’È TRA NOI”

Ogni anno, l’evento pasquale irrompe nel nostro quotidiano. Come a Natale, ci si fa gli auguri. Salutare con un ben augurante “Buona Pasqua” è un surrogato, senza dubbio di buona qualità, che come ogni saluto è portatore di speranza, di pace e di bene.

Il primo bene che la comunità cristiana possiede è il dono di Gesù risorto e la fede che ne scaturisce.

Non c’è bene più grande che possa e debba essere condiviso. I cristiani non possono tenere per sé questo immenso dono, ma lo devono annunciare e donare agli altri. Come ci ricorda l’evangelista Giovanni nella sua prima lettera: “Quello che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contempliamo e che le nostre mani toccano, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi”. (1 Gv 1,1-4).

Per aiutare un ragazzo a diventare cristiano o, come spesso accade, per fare riscoprire la fede a un adulto, è necessario trovare persone disposte a condividere la  fede, a spartire insieme con gli altri il dono più prezioso: Gesù con il suo amore per ogni uomo, pronto a donarsi totalmente, fino a morire e a risorgere per tutti noi.

Si tratta di vincere la resistenza e le paure di tanti adulti che non sono mai stati abituati a condividere la loro fede con altri adulti. È un’impresa ardua, ma possibile.

Del resto, solo in questo modo si possono costruire comunità missionarie, capaci di uscire dai loro recinti, di raggiungere ogni periferia esistenziale senza anteporre giudizi morali, capaci in definitiva di testimoniare e condividere l’amore del Signore per ogni uomo.

Papa Francesco ha voluto dedicare alla vita consacrata quest’anno, proprio mentre la Chiesa si prepara anche a celebrare il Sinodo ordinario della famiglia. Una scelta inattesa (e forse anche un poco disattesa…) ma dal profondo significato spirituale.

Vita consacrata e vita coniugale, infatti, non si oppongono, ma esprimono in diverso modo, nella comunione con Cristo, lo stesso mistero di grazia.

Insieme possono cooperare al rinnovamento della nostra società che si va sempre più frantumando e laicizzando in senso negativo, fino a perdere l’identità cristiana a danno soprattutto della sacralità della persona umana. Come ha detto il Papa, quest’anno è un impegno e un dono per tutti i fedeli cristiani perché, in forza del Battesimo, tutti sono consacrati e divengono tempio della Trinità e insieme costituiscono la Chiesa, Sposa del Cristo, famiglia di Dio.

La Pasqua è un invito per ogni cristiano a essere convinto della propria fede, orgoglioso di partecipare a un popolo di persone che hanno speranza, con la forte volontà di donare al mondo qualcosa di nuovo, di vero e di bello.

L’augurio pasquale parte da qui. Che la vita di ciascuno e di tutti sia bella davvero: nella semplicità delle cose di ogni giorno, degli affetti più veri, di un “senso” scoperto e condiviso nella comunicazione dei valori approfonditi e anche difesi, gustati e testimoniati; nella saggezza di imparare una buona volta ad accontentarsi. Nel trovare la gioia in quanto ogni persona chiede, ogni persona porta, nella scoperta nuova e sempre stupefacente di un Dio vicino e amico, padre e fratello. Così Pasqua sarà allargare lo sguardo, condividere più largamente, dare una briciola di speranza, abitare tutti i luoghi, anche il dolore, con una certezza grande: Dio è sempre dalla nostra parte.

L’augurio che faccio a voi, miei cari parrocchiani, è che il Signore Gesù Risorto aiuti tutti a scoprire sempre di più la bellezza della nostra fede cristiana. Ai miei confratelli camilliani, ai Padri Giuseppini, alle Suore dell’Istituto Don Bosco e a me auguro anche di riscoprire il dono della consacrazione religiosa e di rinnovare l’impegno di condividere il dono della fede e anche i doni (carismi) delle diverse vocazioni con i nostri fratelli, per superare ogni difficoltà nella nostra vita e soprattutto per alleviare i problemi delle famiglie, dei giovani, dei malati, degli anziani, affinché nessuno perda la speranza nella vita.

Con affetto e con grande gioia, nella certezza che Gesù è vivo e veramente risorto, rivolgo a tutti l’augurio più sincero di Buona Pasqua!

P. Roberto

Il coro giovani (nella foto in una Messa del 2014) animerà la Veglia Pasquale unito al coro Lellianum

 

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