Associazione Amici di San Camillo
TRE ANNI DI ATTIVITÀ

Giunti alla fine del triennio che per la prima volta mi ha visto alla guida degli Amici di San Camillo, vorrei ripercorrere le varie attività svolte dalla nostra associazione in questo periodo.

La casa di accoglienza di Via Lovarini è stata complessivamente occupata nei tre anni da 19 nuclei familiari per un totale di 58 persone, e grazie ad un finanziamento a fondo perduto di IKEA stiamo gratuitamente rinnovando l’intero arredamento.

È proseguita l’assistenza ospedaliera, soprattutto nel reparto pediatrico dell’Ospedale Civile, con oltre 1.000 ore da parte delle nostre volontarie nel corso dei tre anni.

Continuano a essere una trentina gli anziani assistiti dai nostri volontari sia a domicilio che presso l’O.I.C. di via Nazareth; circa 10 usufruiscono del servizio di telecontrollo e telesoccorso, che recentemente si è modernizzato prevedendo la possibilità di collegamento anche ad un cellulare oltre che al telefono fisso. 

Per quanto riguarda l’assistenza alimentare abbiamo distribuito oltre 32,5 tonnellate di cibo non deperibile, a cui vanno aggiunte quasi 13 tonnellate di frutta. I nostri assistiti sono passati dai 146 di fine 2013 agli attuali 180.

Importanti fonti di finanziamento continuano ad essere il 5 per mille e il laboratorio “Fantasia e Allegria”, gestito in maniera encomiabile da alcune signore della parrocchia.

Sono complessivamente dati di rilievo, per il cui raggiungimento vanno indistintamente ringraziati tutti i soci e volontari, vero asse portante della nostra associazione.

Per il prossimo triennio il Consiglio Direttivo recentemente eletto avrà un compito molto impegnativo; la richiesta di aiuto in generale è infatti costante, se non addirittura crescente, sia di natura economica (la cosiddetta crisi è da considerare ormai strutturale e dobbiamo abituarci a conviverci) che assistenziale, in funzione anche del costante aumento dell’età media.

Un’importante novità, come molti già sanno, è costituita dal lascito di Bepi Iori, venuto a mancare lo scorso aprile, che ha destinato alla nostra associazione un appartamento e una consistente somma di denaro. Nella recente assemblea è stato deliberato di suddividere l’appartamento (con una spesa modesta data la sua naturale predisposizione) in due unità da utilizzare come casa di accoglienza. Tale soluzione, che riteniamo soddisfi le aspettative di Bepi, aumenta di molto la nostra capacità ricettiva, rendendoci felici di poter essere ancor più al servizio del bisognosi.

  Fiorenzo Andrian

 

     
  

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2016 - anno 11 numero 3