Associazione Amici di San Camillo
STORIE DI ACCOGLIENZA

Come molti di Voi sanno, fra gennaio e settembre del 2018 sono divenute operative le due unità ricavate dalla ristrutturazione dell’appartamento di Bepi Iori, portando così a tre gli alloggi a nostra disposizione da destinare a case di accoglienza. Trattandosi di piccoli appartamenti, con una capienza  anche di 5 posti letto, permettono l’insediamento di nuclei familiari completi, in riservatezza ed autonomia, caratteristiche non sempre presenti in altre strutture similari.

Nel vagliare le richieste, purtroppo sempre superiori alla nostra offerta, abbiamo cercato di privilegiare situazioni nelle quali sono presenti dei bambini; ecco alcune storie che ci piace ricordare. Naturalmente non daremo dettagli, per rispetto verso le persone.

Alcuni anni or sono, in Via Lovarini, abbiamo ospitato una mamma siciliana (accompagnata dal marito e dalla cognata) incinta di due gemelli ad uno dei quali era stato diagnosticato un problema cardiaco che. Dovendo essere monitorata, ha trascorso qui l’ultimo mese di gravidanza ed il primo di vita dei gemelli. Alla loro partenza ci hanno lasciato una lettera di ringraziamento che ci ha commosso.

Sempre in via Lovarini abbiamo successivamente ospitato una bimba calabrese con problemi oncologici, accompagnata dai genitori, che si è trattenuta per oltre otto mesi. Pur trattandosi di un periodo anomalo rispetto alla norma, che non ci ha permesso di effettuare la desiderata rotazione, abbiamo acconsentito volentieri.

Ancora in Via Lovarini, aderendo ad una richiesta dell’Azienda ospedaliera, abbiamo alloggiato per due volte a distanza di un anno, per periodi di circa un mese, una mamma, proveniente da un paese africano, con due bimbi, uno dei quali necessitava di un ciclo di cure dermatologiche. Il marito era dipendente regolare di una ditta che effettuava i lavori di ristrutturazione all’interno dell’Ospedale Civile di Padova. Abbiamo così favorito, seppure temporaneamente, un ricongiungimento familiare.

Infine, attualmente, in una delle due unità di Via Ceoldo, è presente una famiglia laziale composta da due bambine (la più piccola ammalata) e, in alternanza, la mamma, il papà ed una nonna. Trattandosi di una permanenza piuttosto lunga, la sorellina più grande è stata temporaneamente iscritta a una scuola elementare di Padova.

Sono tutte situazioni nelle quali,  ricreando  l’ambiente familiare, abbiamo cercato di attenuare il disagio dovuto alla malattia e alla distanza dalla propria casa, ed è questa la nostra più grande soddisfazione.

Fiorenzo Andrian

 

     
  

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2018 - anno 13 numero 3