AUGURI DI PASQUA del parroco

Carissimi parrocchiani, farci gli auguri per le festività pasquali non è solo un rito, ma un piccolo esercizio di affidamento al Risorto. A Natale è più facile: una vita che nasce, un bambino, una famiglia, tutti abbiamo dei ricordi, delle nostalgie. A Pasqua le cose sono diverse: qui è la vittoria della vita sulla morte, il grande nemico che inquieta e avvelena le nostre giornate è stato sconfitto. Sembra incredibile, ma è così. Il cuore fa fatica a star dietro alla buona notizia, per questo bisogna allenarsi contro ogni evidenza contraria. Un augurio diventa allora l’occasione per rigustare la dolcezza del cuore del Vangelo: è veramente risorto, la morte non fa più paura, buona Pasqua.

La Risurrezione è speranza, è gioia, è coraggio. Cari sorelle e fratelli, vorrei incontrare ognuno di voi in questo giorno stupendo, per condividere la concretezza e la verità di queste parole. La speranza, la gioia e il coraggio ci vengono da Cristo che muore in croce e risorge e che da duemila anni è contemporaneo alla nostra storia.

Entra nelle nostre vite, ci accompagna anche quando non ce ne accorgiamo, è l’amico dei tempi oscuri e il compagno dei giorni sereni.

Il giorno di Pasqua ci invita al cambiamento, ci chiede di diventare donne e uomini nuovi. Rinnovarsi significa avere la volontà di mettersi in gioco in prima persona, di dare un contributo affinché le storture, le diseguaglianze e le ingiustizie piccole e grandi possano essere superate.  Non ci può essere futuro in un mondo in cui prevale l’individualismo. Se il “farsi carico” delle persone e delle situazioni non fa parte del nostro vissuto è assolutamente inutile e scorretto puntare il dito contro chi ha responsabilità politiche e istituzionali: partiamo da noi, dal nostro piccolo e facciamo cose grandi per tutti. Si può allora avere il coraggio di alzarsi ogni mattina per andare a lavorare, ritenere che il nostro lavoro, per quanto umile e nascosto, sia efficace per rendere migliore la società.

Si può sempre ricominciare ad amarci e i fallimenti dell’amore e nell’amore possono diventare i momenti e le opportunità di crescita in un amore sempre più consapevole e più maturo.

Si può insegnare, curare, ma anche tenere bene la casa, cantare, dipingere, assaporare la gioia delle vacanze in montagna, godere della bellezza delle aurore, dei colori dei tramonti: tutto rientra nella forza immane che Gesù, attraverso la sua risurrezione, ha fatto sfociare nelle nostre esistenze.

Infatti il sacramento pasquale non è una parentesi rituale, tanto meno cerimoniale, ma continua a operare nel nostro vissuto se non frapponiamo resistenze.

La nostra Pasqua diventi solidarietà e comunione con tutte le famiglie della parrocchia, specialmente quelle provate da difficoltà economiche, da altre sofferenze e dalla malattia di un loro caro, compresi i familiari che sono ospiti nella nostra Casa di Accoglienza.

Non scoraggiatevi, non perdete la speranza, basta una piccola fiammella per rischiarare il buio della notte. Sappiate che le porte della nostra comunità parrocchiale e le braccia di tutti noi fratelli in Cristo sono sempre aperte. Ringrazio tutti i volontari per quanto hanno fatto e stanno facendo per coloro che si trovano nel momento del bisogno e li propongo come esempio da imitare.

Ma ai ragazzi, alle ragazze, agli adolescenti e ai giovani, vorrei dedicare gli auguri più belli. Vi meritate degli auguri speciali, a voi spetta il primo posto, avete bisogno di essere presi sul serio per essere i protagonisti del futuro della nostra società. Noi adulti, sacerdoti, catechisti, insegnanti ed educatori vorremmo starvi accanto con pazienza e con costanza, non per dare lezioni ma per ascoltarvi, per condividere, per camminare insieme come avete chiesto nel sinodo dei giovani.

Dobbiamo vivere e condividere con tutti quella grande Speranza che, a volte, perdiamo di vista.

“Come posso io non celebrarti vita? Oh vita. Non sono qui per il gusto, per la ricompensa, ma per tuffarmi da uno scoglio dentro l’esistenza”. È la ballata che Jovanotti dedica alla vita e voi ragazzi la conoscete meglio di me. Mi sembra adatta a questo nostro tempo. Dobbiamo tuffarci, tutti insieme, dentro l’esistenza, proprio come ha fatto Cristo. Con le nostre paure, con il nostro coraggio, con quello in cui crediamo, con la speranza che vogliamo condividere. Io ci sono, la nostra comunità cristiana c’è, so che voi ragazzi e ragazze ci siete. Pronti a incontrare tutti, a percorrere le strade più faticose, a condividere la sofferenza con chi soffre, a guardare al futuro con meno timori. Davvero, come canta Jovanotti, “potremo essere insieme l’avanguardia di guardia davanti alla retrovia”. Insomma, quelli che, come ha fatto Cristo, si prendono cura degli altri perché li amano!

La vita va vissuta bene e bisogna esserne fieri, perché è un bel regalo dei nostri genitori, che ci hanno messi al mondo, e di Dio, che ci manda per custodire il suo creato.

A tutti il mio augurio di

BUONA PASQUA

padre Roberto unitamente a padre Renzo e sacerdoti collaboratori

Icona della Risurrezione

 

Antiche icone nella Cappella del Santissimo 
Chiesa di S. Camillo in Padova
Icona completa della Resurrezione 
(XVIII sec. – scuola di Mosca)

Giotto di Bondone - Cappella degli Scrovegni

Scene dalla Vita di Cristo

Resurrezione (Noli me tangere)

 

     
  

torna all'indice - Vita Nostra aprile 2019 - anno 14 numero 1