SESSANTESIMO DELLA PARROCCHIA
Quest’anno ricorrono i sessant’anni della nostra parrocchia. Continua la cronaca di questo lungo periodo, nello scorso numero avevamo raccontato i primi 25 anni (fino al 1985).

LA “FAMIGLIA DI FAMIGLIE” CONTINUA IL SUO CAMMINO…

1986: tutte le attività parrocchiali ormai sono avviate: incontri formativi, catechesi, gite-pellegrinaggio, feste delle torte, cene comunitarie, campi-scuola a Camporovere sul tema “Uomini in cammino verso la sfida del 2000”, attività caritative, assistenza ai malati, accoglienza… Nel 1987 la parrocchia conta 3800 abitanti. A luglio arriva un nuovo Cappellano: Padre Giancarlo Manzoni. Comincia ad organizzarsi un gruppo (si chiamerà AMICI DI SAN CAMILLO) che si propone di assistere persone anziane, sole e sofferenti. A Natale dello stesso anno il parroco e il Consiglio propongono alla comunità la costruzione del CENTRO PARROCCHIALE SAN CAMILLO, quale sede operativa e fulcro propulsore di tutte le attività parrocchiali, rivolte ad ogni fascia di età. La posa della prima pietra avviene l’anno seguente, 1988, alla presenza del Padre Generale dei Camilliani, P. Callisto Vendrame, nel giorno della Festa di San Camillo. A ottobre ultimo, commovente incontro con il Vescovo, Mons. Filippo Franceschi, gravemente malato, che tornerà alla Casa del Padre il 30 dicembre e i cui funerali saranno celebrati all’inizio del 1989 dal Patriarca di Venezia Mons. Marco Cè, assistito dai Cardinali Martini e Silvestrini, alla presenza di più di 600 Sacerdoti. In Diocesi arriverà il nuovo Vescovo Antonio Mattiazzo e, in parrocchia, il diacono Padre Giacomo Bonaventura, che celebrerà la sua Prima Messa nella nostra chiesa in questo stesso anno 1989. Nel 1990 si festeggiano il trentesimo anniversario della Parrocchia e il novantesimo della presenza dei Camilliani nell’Ospedale di Padova; avviene la costituzione del MOVIMENTO ETÀ LIBERA, che vuole accogliere persone che hanno tempo libero per attività ricreative e culturali. Si festeggiano pure i 25 anni di zelante, prezioso servizio nella parrocchia del Frate Oblato ANGELINO MILANI, cui giungono gli auguri e la benedizione del Papa, del Vescovo, del Padre Generale e di molte personalità. Purtroppo l’anno 1990 si chiude con un doloroso lutto per il nostro parroco: muore in un disastro aereo il fratello di Padre Roberto. Il suo dolore è il dolore di tutti.

Nel 1991, in chiesa, la cappella del Santissimo si arricchisce di una bella, colorata vetrata, che rende più luminosa e calda la zona della preghiera personale, delle Sante Messe feriali, ma in cui possono anche fermarsi le famiglie con i bambini piccoli durante le Sante Messe festive. Nel 1991 tutta la comunità ha una grande gioia: l’entrata in Seminario di un giovane parrocchiano, MARCO CAGOL, che l’8 dicembre indossa la veste benedetta dal Vescovo, prima tappa verso il Sacerdozio. Noi tutti lo accompagniamo con la preghiera e con tanto affetto.

Il 4 ottobre 1992 ha luogo la DEDICAZIONE della Chiesa, alla presenza del Vescovo, Mons. Antonio Mattiazzo e, nello stesso anno, la nostra chiesa viene dotata di due nuovi confessionali. A dicembre, per la prima volta, il Presepio viene allestito nel piccolo locale entrando  a sinistra, perché, al lato del presbiterio, c’è ora il FONTE BATTESIMALE. Nel marzo del 1993 viene istituito, nell’atrio della parrocchia, l’ARMADIO DELLA CARITÀ, destinato alla raccolta di indumenti e medicinali a favore dei poveri e delle missioni. Momenti importanti sono anche il CONVEGNO PASTORALE CITTADINO e l’assegnazione del TROFEO D’ONORE da parte del Consiglio Provinciale del C. S. I. al GRUPPO SPORTIVO “LELLIANUM” per il “comportamento associativo disciplinare e tecnico”. Nel 1994, durante LA GIORNATA DEL MALATO, Padre Roberto lancia la proposta di costruire, presso la nostra parrocchia, una CASA DI ACCOGLIENZA per i parenti dei malati ospedalizzati a Padova. Nei giorni dal 29 maggio al 5 giugno la comunità è in festa per il venticinquesimo di Sacerdozio del nostro Parroco, ma anche il venticinquesimo della sua presenza tra noi!  

LA “NOSTRA” MADONNA DELLA SALUTE

Per concretizzare la riconoscenza della comunità per i 25 anni di Padre Roberto tra noi, i parrocchiani hanno voluto dedicargli il mosaico della Madonna della Salute, che viene montato in novembre e benedetto in dicembre, nel giorno della Festa dell’Immacolata 1994. La realizzazione del lavoro era stata affidata alla stessa artista lombarda, autrice – come abbiamo già detto – anche del mosaico raffigurante San Camillo: ELENA MAZZARI. L’autrice ci descrive così l’opera: «La Madonna presenta CRISTO, SALUTE DEL MONDO. Il Bambino Gesù ci porta la SALUTE nel suo significato essenziale, ci porta quella luce, che è VITA e vince le tenebre del male. Tutto è luce, in questa composizione, da quella, ancor tenue, delle 12 stelle fino ad una aureola solare, perché la devozione dei fedeli venga pervasa di ottimismo, fiducia e speranza. Il Bambino tiene nella piccola mano un rametto di foglie. Si tratta di un riferimento biblico (cfr. Genesi ed Ezechiele), le FOGLIE MEDICINALI DELL’ALBERO DELLA VITA. Questo riferimento va preso in senso lato: da DIO, per mediazione di MARIA, ci viene la SALUTE (= SALVEZZA) del corpo e dello spirito. Spero che la nuova Madonna della Salute, ora collocata in questa parrocchia di San Camillo, raggiunga lo scopo che mi sono prefissa: NON un semplice abbellimento, ma un INCENTIVO AD UNA FIDUCIOSA PREGHIERA. La piccola vetrata, a fianco, riprende in astratto i colori del mosaico, creando un cromatismo gioioso: la gioia che la Madonna dona a chi a Lei si rivolge con fiducia e amore». Non ci permettiamo di aggiungere altro alle parole e alle intenzioni della stessa autrice, se non per sottolineare che Gesù non tiene in mano un rametto di ulivo, ma un rametto dell’ALBERO DELLA VITA…

… E GLI ANNI PASSANO…

La parrocchia continua il suo cammino, sempre vivace ed attivo… Il 1995 vede l’installazione, nell’AUDITORIUM del CENTRO PARROCCHIALE, di un VIDEO-PROIETTORE da soffitto, con uno schermo grande, di un VIDEO-REGISTRATORE, con AMPLIFICATORE, e di due CASSE ACUSTICHE, strumenti subito utilizzati in una conferenza-dibattito di grande attualità, sul tema: “L’economia tra efficienza, solidarietà ed etica”. In questo stesso anno la parrocchia è stata coinvolta nelle attività preparatorie della MISSIONE PER LA CITTÀ DI PADOVA, annunciata per il 1997 dal Vescovo Antonio Mattiazzo, sui due obiettivi: RINNOVARE LA VITA DI FEDE DEI CREDENTI e DARE AVVIO AD UNA AZIONE PASTORALE COMUNE, in occasione del terzo centenario della morte di SAN GREGORIO BARBARIGO, insigne Vescovo rinnovatore della Diocesi padovana.

La fine dell’anno è sottolineata dall’annuncio della realizzazione del CENTRO DI ACCOGLIENZA S. CAMILLO, premessa a quella che sarà la CASA DI ACCOGLIENZA S. CAMILLO, con un primo gruppo di volontari, che si rinnoverà nel corso degli anni, con dedizione insostituibile e generosa. Nominiamo tra i tanti i primissimi, ancora oggi colonne vive: Maria Vittoria Pianta e Mario Betetto, e Bruno Mazzo che è da poco salito alla Casa del Padre.

Il 1996 si apre con la partenza, dopo 15 anni di presenza tra noi, di P. Amelio Troietto, per l’isola di Samar, nelle Filippine. In febbraio un altro grave distacco: l’Oblato Angelo Milani – ma noi lo conoscevamo tutti con l’affettuoso diminutivo ANGELINO – il sacrestano factotum, assaggiatore di torte, latore di messaggi, umile, generoso amico, se ne è andato per sempre, dopo 31 anni di silenzioso servizio (era arrivato in parrocchia il 10-5-1965), lasciando in tutti un grande vuoto e sincero dolore, rimpianto e riconoscenza.

A settembre invece tutti siamo rallegrati per l’arrivo di un nuovo, giovane Cappellano: PADRE PAOLO GURINI, che sostituisce Padre Giacomo.

CRISTO È RISORTO ! … ED È SEMPRE CON NOI!

Il 6 ottobre 1996, quarto anniversario della Dedicazione della nostra chiesa, viene solennemente inaugurato il grande, bellissimo mosaico del Cristo Risorto, di quattro metri e mezzo di altezza, opera di TITO TONEGUZZO, su disegno della pittrice ELENA MAZZARI di Milano, autrice anche delle precedenti opere musive, già presenti nella chiesa: la Madonna della Salute, nella cappella di sinistra, e S. Camillo nello sguancio-finestra a destra guardando l’altare. Ma perché si è voluto sostituire il grande Crocifisso, che già dominava dalla parete di fondo, con il nuovo mosaico? Risponde il parroco Padre Roberto Nava: questa scelta vuole esaltare, dopo la morte di Gesù in croce, la sua RISURREZIONE, che deve essere al centro della nostra FEDE. Il mosaico NON è quindi un ulteriore abbellimento artistico della nostra chiesa, ma la sottolineatura catechistica che CRISTO HA VINTO LA MORTE! Ed è VIVO, presente, accanto a noi ogni giorno. Vuole anche ricordare tutti i defunti della parrocchia, che ormai vivono con il Risorto: per questo è stata incisa una targa, posta al suo fianco, con le parole di San Paolo ai Tessalonicesi: “Noi crediamo che GESÙ è morto, ma poi è RISORTO. Allo stesso modo crediamo che DIO riporterà alla Vita, insieme con Gesù, quelli che sono morti credendo in Lui”. La Santa Messa dell’inaugurazione è stata concelebrata da Padre PIO DA PRÀ, Superiore della Comunità religiosa dei Camilliani presso l’Ospedale di Padova e Presidente della Consulta Diocesana di Pastorale Sanitaria. Favorevoli ed entusiasti i commenti dei parrocchiani che, dopo aver contribuito con offerte in suffragio dei loro cari defunti, ora ammirano il CRISTO VINCITORE DELLA MORTE E DEL PECCATO, con un braccio aperto ad accogliere ciascuno di noi e con l’altro braccio rivolto verso l’Alto, per ricordarci la nostra Patria Celeste e tutti i VALORI che ci portano IN ALTO… ”In particolare viene apprezzata l’intensità dello sguardo del Risorto, che è sereno, ma fermo, espressione della viva bontà del nostro Fratello Cristo Dio, ma anche della fermezza con cui il Suo Messaggio deve essere oggi diffuso nella nostra società” (Giovanni Zannini in La Difesa del Popolo).

Bello, carico di significato, questo CRISTO TRIONFATORE DELLA MORTE, VINCITORE DEL MALE, del buio, del peccato, ANNUNCIATORE DI VITA DIVINA, ETERNA, PIENAMENTE GIOIOSA, VERA, cui siamo destinati! Questo Risorto luminoso e trionfante sarà di conforto a tutti, anche per il Parroco che, verso la fine dell’anno, ha il grande dolore della partenza da questo mondo del Papà, ora invisibile agli occhi terreni, ma Vivo con il Cristo, vincitore della morte, nella gioia e nella pienezza di vita…

L’ARCHITETTURA DELLA CHIESA E LE ALTRE OPERE

Anche tutta la struttura della chiesa di San Camillo ha un significato simbolico e catechistico, perché due sono i principi ispiratori dell’architetto Amedeo Ruffato: uno è L’ALBERO, sul cui “tronco” in forte cemento è appoggiato il mosaico del CRISTO RISORTO, dal quale si “diramano” sette “rami”, sempre in cemento, SOSTEGNO di tutto l’edificio della chiesa, che siamo noi! (anche il sette è un numero biblico e simbolico!); l’altro è la forma della TENDA, sostenuta appunto dal PILASTRO-TRONCO, vitale, perché vivificato da Cristo, sempre presente nell’altare, dove si celebra l’EUCARESTIA, punto focale, dove tutto converge, compreso lo spazio “semicircolare” dove si dispongono i fedeli durante le celebrazioni.

Nella Settimana Santa del 1997 vengono benedetti anche i quadri della VIA CRUCIS dell’artista Elena Mazzari, disegni monocromi, cartoni preparatori dei mosaici collocati nella chiesa camilliana di Verona.

Il nuovo TABERNACOLO, dono di una parrocchiana, viene benedetto invece il 4 ottobre 1998, in  occasione  del sesto anniversario della Dedicazione della chiesa, cui seguirà, nel mese di novembre, l’inaugurazione della CASA DI ACCOGLIENZA SAN CAMILLO, con la presenza del Vescovo, MONS. MATTIAZZO.

NON POTEVA MANCARE SANT’ANTONIO !

Completiamo la presentazione delle opere della chiesa di S. Camillo ricordando il BASSORILIEVO che raffigura il “NOSTRO” SANT’ANTONIO DI PADOVA, che sarà benedetto ed inaugurato solo nel giugno del 2004, opera dello scultore Mario Iral, docente di scultura presso l’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova, il quale ha spiegato così l’idea ispiratrice del “suo” S. Antonio: “Lo vedo come una persona giovane, che possiamo trovare per le nostre strade”… Ha voluto rappresentare “L’attualità del Santo, che parla anche al mondo di oggi (così è scritto in basso a sinistra). Il Santo, bello e giovane, ha in mano il LIBRO DELLA PAROLA DI DIO, il GIGLIO DELLA PUREZZA e, in basso a sinistra, una COLOMBA, perché Sant’Antonio è stato UOMO DI PACE”.

LE ICONE

Più tardi (nel maggio del 2010) verranno poste nella parete di fondo della Cappella del SANTISSIMO, tre antiche ICONE, che rappresentano LA NATIVITÀ (dell’inizio del secolo XVIII della Scuola di Yaroslav), La TRASFIGURAZIONE (del secolo XVII, proveniente dalla Russia Centrale) e la RESURREZIONE (del secolo XVIII, della Scuola di Mosca). Come si sa, L’ICONA, nella tradizione dei popoli slavi, NON è un quadro ornamentale, ma HA  “ UN SIGNIFICATO LITURGICO, EDUCATIVO e DOGMATICO”, come affermò il VII Concilio di Nicea del 787, e un successivo Concilio dichiarò: “Ciò che il VANGELO ci dice con la PAROLA, l’ICONA ce lo annuncia con i colori e ce lo rende presente”. Ha sempre avuto quindi FUNZIONE CATECHISTICA E DIDATTICA di ANNUNCIO E TESTIMONIANZA, tanto è vero che gli iconografi, che spesso erano monaci, passavano un mese di digiuno e preghiera prima di cominciare la loro opera, e a loro non veniva richiesto che fossero bravi artisti, abili pittori, ma SANTI, persone di Fede e di Preghiera. La prima icona rappresenta non solo LA NATIVITÀ, con una Madonna, al centro, sdraiata e girata verso il mondo, verso di noi. Ma anche il DUBBIO DI SAN GIUSEPPE, sulla sinistra in basso, tentato dal demonio piegato verso di lui e vestito di scuro, perché anche i colori hanno valore simbolico. A destra: il bagno di Gesù appena nato, che prefigura il Battesimo, quindi la sua missione, come suggerisce la vasca a forma di Fonte Battesimale; nella fascia superiore sono raffigurati, a sinistra, i tre RE MAGI, e al centro un GESÙ nella mangiatoia, che ricorda un sepolcro, avvolto in fasce, che prefigurano le bende funerarie. La seconda icona rappresenta GESÙ TRASFIGURATO, vestito di bianco, al centro, al punto di congiunzione di un cerchio e di un triangolo, tra Mosè ed Elia. I tre apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, sono in basso, colpiti dalla luce Trinitaria (i tre raggi) “si contorcono”, presi umanamente da travolgente stupore. In un altro piano del quadro essi sono rappresentati, a sinistra, mentre salgono il Monte Tabor, a destra, mentre scendono con Gesù. La terza icona rappresenta due momenti fondamentali della Storia della Salvezza: LA DISCESA DI CRISTO AGLI INFERI e la LIBERAZIONE SALVIFICA DELLE ANIME BUONE, già defunte. A destra di Cristo: Abramo, Daniele, Melchisedech. Alla sua sinistra: Mosè, Abele, Salomone, Davide, Isaia, Giovanni Battista. Nel piano superiore: Cristo Risorto con, a destra, una schiera di Angeli, che scacciano il maligno, e più in alto, a sinistra, San Pietro, che vede il sepolcro vuoto. Sulla destra, in alto, sono rappresentati Elia ed Enoch, assunti in cielo prima della Resurrezione di Gesù, dentro alle mura del Paradiso, mentre il Buon Ladrone è già davanti alle porte del Paradiso. L’Arcangelo Michele accoglie i Giusti. Sulla destra, in basso, l’icona riproduce la PESCA MIRACOLOSA e la MANIFESTAZIONE DI GESÙi al Lago di Tiberiade, dopo la Resurrezione. Nella zona del Battistero sono state collocate due moderne icone, opera del nostro parrocchiano Giorgio Benedetti, raffiguranti l’ANNUNCIAZIONE e la CROCIFISSIONE. Di questo “nostro” artista è opera pure il CROCIFISSO vicino all’altare. È un’icona dipinta su ambedue i lati, ispirata da un’opera del lucchese Berlinghiero Berlinghieri del 1200. Ai piedi di Gesù: la Madonna e San Giovanni, in alto il Cristo “Pantocrator” (= Che tutto può - onnipotente) che benedice e mostra il Vangelo, tra due Angeli.

NEL SECONDO MILLENNIO!

Dopo la digressione sulle opere all’interno della chiesa, riprendiamo il nostro racconto.

Concludiamo il secolo, e anche il MILLENNIO! Nel novembre del 1999 con una MOSTRA DI PITTURA DI ARTISTI PARROCCHIANI, che attrae l’interesse e l’ammirazio-ne di tutti e, proprio l’ultimo giorno, con una SANTA MESSA di RINGRAZIAMENTO ed un veglione familiare in salone, in allegria e amicizia, augurandoci che il Nuovo Anno e Nuovo Secolo e NUOVO MILLENNIO siano apportatori di aumento di Fede, di crescita nell’AMORE VERO, nella Solidarietà verso tutti i fratelli, nell’impegno personale e siano apportatori anche di un po’ di serenità per tutte le famiglie…

Nel gennaio del 2000 festeggiamo la riapertura del TEATRO “DON BOSCO”, ora adeguato, a caro prezzo, alle nuove normative! Qui cogliamo l’occasione per sottolineare la fraterna collaborazione con le SUORE SALESIANE “FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE”, che nel nome del loro Santo Fondatore SAN GIOVANNI BOSCO, sempre hanno messo a disposizione della parrocchia persone, catechiste, spazi e ambienti.

Ma il GIUBILEO del 2000 viene caratterizzato da molte iniziative, per esempio: una TAVOLA ROTONDA sul tema: “ LA SITUAZIONE SOCIALE NEL SUDAMERICA E IL DEBITO ESTERO DEI PAESI POVERI” con l’intervento di un esperto di notevole spessore quale è il Prof. C. TECCHIO; inoltre: il GIUBILEO DEI RAGAZZI in Prato della Valle, dove i nostri giovani con altri 15.000 della Diocesi, hanno incontrato il Vescovo; il PELLEGRINAGGIO della Parrocchia alla Cattedrale e al Tempio dell’Internato Ignoto; la partecipazione alla GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ, che ha avuto due momenti particolari : in DIOCESI e a ROMA, sempre con l’animazione dell’infaticabile nostro PADRE PAOLO GURINI. Chiudiamo nel gennaio del 2001 il Grande Giubileo, che ci ha fatti sentire parte viva, anche se umile, della Diocesi e dell’intera Cristianità.

Nel maggio del 2001 si festeggiano i 20 anni di ATTIVITÀ SCOUT, con la presenza di quelli attuali e di quelli di ieri: genitori, capi, sacerdoti e assistenti. Partecipata la Santa Messa, vivace e allegra la cena al sacco! Sempre nel 2001 la Parrocchia ritrova una giornata di fraternità, di allegria e di vita comunitaria con la GITA - PELLEGRINAGGIO ad AREZZO  e a LA VERNA. L’anno precedente era stata a LORETO e a BUCCHIANICO, paese natale di SAN CAMILLO.

Nell’aprile del 2002 la comunità si stringe attorno al Parroco Padre Roberto, che il giorno 18 ha perso la mamma, deceduta nella Casa di Riposo di Capriate, in Lombardia. Di nuovo il dolore ci fa sentire partecipi VIVI di una stessa Famiglia.

Durante l’ormai tradizionale FESTA DELLA COMUNITÀ la Parrocchia ha ringraziato in modo particolare soprattutto i PADRI GESUITI, che lasciano Padova e che per lunghi anni hanno prestato la loro preziosa opera nella celebrazione delle Sante Messe e nel Sacramento della Riconciliazione. Ricordiamo tra gli altri: Padre Alberto Frigerio, Padre Mario Vit, Padre Luigi Saggin.

In ottobre, in coincidenza con il decimo anniversario della nostra chiesa, tutti hanno vissuto con grande intensità il congedo dalla comunità di Padre Paolo Gurini, chiamato dai Superiori a Castellanza, in una prospettiva di apostolato più ampia rispetto a quella parrocchiale. Nella Santa Messa ha voluto ricordare “i sei anni, belli e intensi, trascorsi a San Camillo, anni di impegno, di fatica, ma anche di gioia, grazie alla vivacità dei giovani e all’aiuto di tutti“. Alla fine del mese arriva in parrocchia, dopo 37 anni di esperienza pastorale in Canada, Padre Giuseppe Alberton come nuovo vicario parrocchiale.           

Gabriella Gambarin

(continua nel prossimo numero)

  

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