RENDICONTO ECONOMICO DELLA NOSTRA PARROCCHIA

Non avremmo mai pensato di dover commentare un rendiconto così difficile. Il 2020 è stato un anno cominciato  come gli altri ma, improvvisamente, diventato diverso, molto diverso. Ai primi di marzo abbiamo imparato una parola nuova, “lockdown”, che significava chiusura. La nostra chiesa è sempre rimasta aperta, ma non si poteva frequentarla. Fino a fine maggio non abbiamo potuto partecipare alle assemblee eucaristiche, abbiamo pregato assistendo alla messa in streaming, tutti abbiamo sofferto e c’è stato chi si è ammalato gravemente, e chi è salito alla Casa del Padre.  L’ospedale è stato sconvolto, per curare chi aveva il Covid-19 in forma grave si sono sospese gran parte delle attività programmate. A fine maggio abbiamo ripreso, entrando in chiesa distanziati e con le mascherine, con una grande attenzione per rispetto della vita, nostra e degli altri. Diversi parrocchiani hanno comunque evitato di frequentare la chiesa, in particolare dai primi di ottobre con la ripresa della pandemia. Molte attività, molti lavoratori sono stati e sono in grave difficoltà, e il nostro pensiero va prima di tutto a loro e alle loro famiglie.

In questa situazione, lo sconvolgimento è arrivato anche sui numeri. Nel rendiconto li vedete raffrontati a quelli del 2019.

Iniziamo parlando delle entrate e delle spese ordinarie. Le offerte in chiesa si sono fermate, come la raccolta delle buste. A giugno, abbiamo spiegato alla comunità la situazione, richiedendo uno sforzo straordinario, che c’è stato: sono stati raccolti 5.816€, che abbiamo inserito tra le offerte in chiesa (anche se parte sono pervenute tramite bonifico).  Nonostante questo sforzo straordinario, le offerte (in chiesa, buste riscaldamento, offerte straordinarie, buste Natale e Pasqua) scendono complessivamente di quasi 10.000€. I rimborsi per uso locali si sono praticamente azzerati, con la chiusura del patronato, ma la voce relativa sembra costante perché abbiamo ricevuto un rimborso dall’assicurazione per dei danni causati da un fulmine all’impianto microfonico.

La Casa di Accoglienza non è mai stata chiusa, ma le difficoltà dell’ospedale hanno ridotto il numero degli utenti. Si è quindi ridotto anche il valore dei contributi degli ospiti, che è sceso di circa 31.500€.

 

 

 

Un elemento positivo è che dal 2020 l’appar-tamento della parrocchia è stato affidato agli Amici di San Camillo, ed è stato costantemente utilizzato da famiglie con un membro paziente dell’ospedale. Non c’è quindi un’entrata economica per l’appartamento, ma un’entrata di solidarietà!

Complessivamente le entrate ordinarie si sono ridotte di circa 42.000€ (il 30%). Un dato molto critico, ma considerando l’anno orribile, in questo importo leggiamo comunque l’impegno e la generosità di molti. Come Consiglio per la Gestione Economica abbiamo sollecitato più volte la comunità, ma sempre ribadendo che ci rivolgevamo a “chi poteva contribuire”, ed eravamo vicini a tutti coloro che erano in difficoltà.

A fronte di questo grande calo delle entrate, il fermo o la riduzione di alcune attività hanno comportato anche alcuni risparmi sulle spese, ma in una misura molto inferiore; anche gli interventi di manutenzione si sono ridotti al minimo, e tutto questo ha portato complessivamente le uscite ordinarie a un calo di circa 21.000€, il 16%.

Come conseguenza di questa situazione, con grande dispiacere, abbiamo dovuto sospendere il contributo per la Casa di Accoglienza gemella in America Latina, che già l’anno scorso era stato ridotto da 20.000€ (nel 2018) a 10.000€ (nel 2019).

E abbiamo anche dovuto utilizzare l’importo accantonato negli scorsi anni per le manutenzioni, svuotando completamente i “fondi di riserva”. In questo modo il rendiconto si chiude con un saldo di cassa appena sopra lo zero.

Anche i numeri della carità parrocchiale hanno risentito della sospensione della frequentazione della chiesa e sono scesi a valori su cui dobbiamo davvero migliorare, nel 2021!

Sì, siamo nel 2021, e nel momento in cui scriviamo la pandemia è ancora pienamente in azione. Non ci sentiamo di fare previsioni, ma siamo consapevoli che tutti abbiamo delle responsabilità verso le nostre famiglie, ma anche verso la parrocchia, famiglia di famiglie.

Grazie a tutti per la partecipazione anche economica alla vita della nostra comunità.

il Consiglio Parrocchiale per la Gestione Economica (CPGE)

 

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