È PASQUA, FESTA DELLA PACE

Pasqua è la festa della speranza, della vita che vince la morte, della liberazione dalla schiavitù, dall’oppressione, dalla fame, dalla guerra e dalla violenza. Una guerra nel cuore dell’Europa: nessuno mai l’avrebbe immaginato, dopo due anni di pandemia e sofferenza globale. Eppure è successo.

Le guerre cominciano sempre con l’idea di fare giustizia, poi si espandono e non si riesce a fermarle. Siamo in uno di questi momenti, dove tutto può accadere, dove i popoli d’Europa e del mondo dovranno trovare un’intesa sempre più forte per non essere travolti da un destino di distruzione che è alle porte.

Pasqua, tempo di pace per noi che viviamo in questa penisola in mezzo al mare Mediterraneo, ridente di bellezza naturale e opere d’arte che esponiamo al mondo come la nostra migliore ricchezza. Pasqua tempo di auguri, giorni per respingere lontano le notizie di un mondo di avidità, di prepotenza, di morte atroce. Il nostro pensiero va a tutti gli ucraini, sottoposti a bombardamenti a causa della guerra iniziata dalla Russia e che finora ha provocato tanti morti, anche bambini, tantissime distruzioni e che ha costretto centinaia di migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, a lasciare il loro paese, diventando profughi di guerra e determinando un’emergenza umanitaria nel cuore dell’Europa.

Tempo di Pasqua e di pace. Nel cassetto della mia scrivania ho ancora vecchi biglietti di auguri dove Gesù Cristo, vestito di luce, sale in una nuvola d’oro verso il suo regno; biglietti oggi sostituiti dagli auguri frettolosi di un telefonino, all’ultimo momento. Abbiamo forse perduto il senso della bellezza, della serenità, della gioia di possedere la vita; abbiamo dimenticato in un tempo di primavera come fioriscono gli alberi anche in mezzo alle nostre strade soffocate dalle automobili. Non ricordiamo gli atti di amore, di carità, di condivisione dei beni che nascono in tanti paesi della terra, atti spesso sconosciuti e compiuti in situazioni difficili.

 La storia ci racconta che non sono le guerre che portano avanti la civiltà, ma la volontà di pace in una costruzione costante di incontri di buona volontà. Questo mi pare il senso profondo della Pasqua, che ognuno di noi deve portare dentro di sé e regalare a chi si trova sulla propria strada.

Cari fratelli e sorelle, la Pasqua non deve mai mancare! Neanche la pandemia o la guerra hanno questo potere. Proprio una tale sfida a livello globale può rendere chiaro il significato della fede pasquale. Questa fede non distoglie dalla durezza della vita, dal dolore della sofferenza e della morte, dalla crudeltà di cui le persone sono capaci. Né questa fede minimizza le numerose conseguenze della pandemia e della guerra, sul piano umano, sociale ed economico. Nulla viene banalizzato, perché colui che vive è il Crocifisso!

 

 

La risurrezione e la croce sono l’unico grande mistero della nostra fede. L’una non esiste senza l’altra. La speranza, questa è la prospettiva della Pasqua. Sperare significa oltrepassare limiti, non essere assorbiti qui e ora, non restare fermi a una prospettiva solo umana, intramondana. La speranza mantiene l’orizzonte aperto al futuro. La ragione della speranza cristiana è Gesù, il Risorto! Lui è vivo in mezzo a noi. È il Crocifisso e conosce il nostro patire. Lo ha vissuto fino agli abissi del dolore e dell’abbandono. Conosce l’angoscia, l’estrema solitudine sul patibolo della croce, il gusto amaro del tradimento e del rinnegamento, l’apparente fallimento della sua missione, il dolore fisico e morale.  Ma tutto questo non ha l’ultima parola, non la sofferenza, non la morte. Cristo è il Risorto, è il vivente. Ha vinto la morte con l’amore e il dono di sé ed è il primo, non l’unico, è primizia di coloro che sono morti. Porta i segni delle ferite sul suo corpo glorioso e li trasfigura in una promessa reale di vita senza fine. È Risorto per chi ha paura, per chi soffre per l’incertezza della vita e del futuro.

È Risorto per chi continua a lottare per il bene di tutti, è il Risorto per chi in tutto il mondo è costretto a combattere per la vita, per un poco di dignità.

È Risorto per le nostre relazioni, per le nostre famiglie, per chi vive e opera negli ospedali, nella Case di riposo e di Accoglienza, per chi si prende cura di persone con disabilità, per chi lavora o è detenuto nelle carceri, per tutte le nostre comunità.

È Risorto per tutto ciò che ci serve per vivere e incontrarci, per costruire insieme il bene di tutti.

È Risorto per tutti i defunti, per i nostri cari. È il Risorto per chi resta nel dolore del lutto.

Continuiamo a rivolgerci con fede e con speranza questo augurio: Buona Pasqua.

L’amore del Risorto ci permetterà di prenderci cura gli uni degli altri, ci donerà la forza di trovare nuove vie di solidarietà e di impegno reciproco, ci insegnerà a trovare sempre nuovi modi di essere vicini gli uni agli altri.

Il Risorto ci guiderà nella nostra vita quando non sarà facile, quando ci vorrà tanta forza e coraggio, quando dovremo dare qualcosa di noi per il bene di tutti.

La pace è una tessitura quotidiana, abbiamo mote possibilità di azione: chi fugge dalla guerra, qualsiasi sia il colore della pelle, a volte più dei beni ha bisogno di una stretta di mano, di un sorriso amico e non di facciata, di una vicinanza magari nascosta ma sentita. Entriamo in relazione senza paura, testimoniare quel che crediamo è essenziale. Ed entrando in azione, capiremo quanto fare del bene faccia bene, anzitutto a noi.

La Pasqua è la vita per la vita! Auguro a tutti di ricevere da questa Pasqua un soffio di vita e di pace, là dove c’è il dolore e la sofferenza, dove si fa fatica a vivere.

Carissimi parrocchiani tutti, dal profondo del mio cuore, nella forza del Signore Crocifisso e Risorto: Buona Pasqua !

padre Roberto

Disegno di Alberto Marescotti per la Pasqua 2021
 

 

Disegno di Alberto Marescotti

per il Giovedì Santo 2021.
 

 

torna all'indice - Vita Nostra aprile 2022 - anno 17 numero 1