LA FESTA DELLA COMUNITÀ È RITORNATA!

Quando, ai primi di aprile, Zeno e Luca chiamano alcune persone della parrocchia per proporre l’organizzazione della festa della comunità, le premesse non sono delle migliori: il tempo a disposizione è drammaticamente poco, la situazione sanitaria è ancora molto incerta, alcune “colonne” delle feste degli anni precedenti non hanno la possibilità di collaborare.

Ma le sfide sono fatte per essere raccolte e quindi un manipolo di coraggiosi decide di rimboccarsi le maniche e mettere testa e cuore nell’impresa!

Il primo passo è creare un gruppo di lavoro, condizione essenziale per riuscire ad occuparsi di tutti gli aspetti organizzativi nel poco tempo a disposizione; la scelta è quella di dividersi i compiti e riunirsi periodicamente per fare il punto della situazione.

Dopo ampi dibattiti (due serate o tre? pesce fritto sì o pesce fritto no? certificazione HACCP per tutti i volontari o solo per alcuni? e così via…) e grazie anche all’esperienza degli anni passati, riusciamo a tempo di record a delineare date, menu, compiti e programmi e a metterci all’opera, ciascuno per la sua parte, optando per la tradizionale suddivisione delle tre serate (venerdì pesce, sabato e domenica grigliata), con qualche nuova ricetta proposta da un gruppo cucina parzialmente rinnovato.

Anche la ricerca di volontari per le tre serate, che un po’ ci preoccupava, dà buoni frutti, riscontrando un grande entusiasmo da parte delle persone interpellate, che hanno accolto con gioia la notizia del ritorno della Festa, dopo lo stop forzato degli ultimi due anni: ci sono molte conferme di volontari già conosciuti, alcuni cedono il passo alle nuove leve che si sono proposte e c’è un grande contributo da parte di ragazzi e giovani per il servizio ai tavoli.

Ultimo passo prima di cominciare, un lavoro di radicale pulizia e riordino del Patronato e della cucina da parte dei capi scout e di un efficientissimo team di volontari.

E allora eccoci finalmente a venerdì 3 giugno: materiali arrivati, spesa fatta, gazebi e attrezzature pronti, panche e tavoli montati, cucina a regime, volontari presenti… piove. Ma come, piove? Ma le previsioni cosa dicevano? Mah, dovrebbe smettere per le sette. E infatti smette, asciughiamo tavoli e panche e… si va in scena!

 

 

La nuova disposizione delle casse all’ingresso del Patronato, per evitare l’assembramento delle persone all’interno, crea all’inizio qualche perplessità, ma è bello vedere il serpentone colorato della fila snodarsi fino alla fine di via Verci.

E così finalmente si ricomincia, ognuno al suo posto: vassoi che partono pieni e tornano vuoti, volontari che corrono perché manca sempre qualcosa, tutti con la mascherina ma tanto il sorriso si vede lo stesso, caldissimo in cucina e davanti alle griglie e alle friggitrici… tutto come sempre.

E poi tanti ospiti, che sono tornati perché amano questa festa o che vengono per la prima volta, bambini che corrono qua e là e forse sono un po’ delusi perché quest’anno non ci sono i gonfiabili (anche questo è “colpa” del Covid…), persone che si rivedono dopo tanto tempo, i gruppi musicali che intrattengono e ci fanno cantare.

Siamo di nuovo comunità in festa, siamo di nuovo insieme a condividere pane e gioia, siamo tutti felici di essere di nuovo qui: questo è lo spirito che aleggia e che si coglie negli sguardi e nelle parole. Certo, le persone vengono a mangiare (e a mangiare bene, a quanto ci dicono: grazie!) ma quello che le porta qui è altro: è la voglia di far parte di una grande famiglia e di trascorrere qualche ora di serenità e amicizia, di intrecciare nuovamente sguardi e relazioni, dopo un lungo periodo in cui non abbiamo potuto farlo, di ritrovare un clima semplice e gioioso.

Ed in effetti la partecipazione è anche superiore alle attese, la mattina si corre a rifornire frigoriferi e dispense per essere pronti per la sera, e così le tre serate corrono via veloci e senza intoppi. Ed è già domenica sera, con una perturbazione che gira attorno al quartiere ma non ci tocca, con i mitici scout che in quattro e quattr’otto smontano e riordinano, con gli ultimi ospiti che non se ne vogliono proprio andare e bisogna toglier loro la sedia, con i volontari sfiniti ma felici.

Questa è davvero la festa della nostra comunità, sempre molto amata e partecipata, caratterizzata dallo spirito di fratellanza e di gioiosa collaborazione, quest’anno forse ancor più bella per la gioia di esserci potuti ritrovare dopo due anni di pausa.

Ora che la macchina è ripartita… siamo pronti per organizzare la prossima e attendiamo a braccia aperte nuovi amici con cui condividere le gioie e le fatiche di questa avventura!

Elena Gatto

 

 

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2022 - anno 17 numero 2