GRUPPI SINODALI DELLA PARROCCHIA |
I gruppi sinodali sono piccoli gruppi che, accompagnati da un moderatore, sono chiamati a confrontarsi su uno dei temi del Sinodo diocesano. Si incontrano nei mesi da ottobre a dicembre 2022, lavorando per tre incontri su tracce predisposte dalla diocesi. Nella nostra parrocchia ne sono stati costituiti quattro. |
Al primo gruppo sinodale hanno partecipato alcuni giovani che, fino a una dozzina di anni fa, hanno condiviso lo stesso percorso di catechismo in parrocchia. Queste le proposte emerse: · La parrocchia deve mettere al centro non la liturgia, il cui linguaggio è percepito come vecchio e distante dalla vita, ma esperienze di comunità, che stimolino la partecipazione, il dialogo, la riflessione sulle cose importanti della vita. · La Chiesa locale deve sostenere (e non contrastare) diritti fondamentali, quali la dignità di ogni persona a prescindere dal proprio orientamento sessuale e il diritto ad una morte dignitosa. · Le proposte parrocchiali devono dare priorità ad esperienze condivise di carità, con un'attenzione particolare ai migranti e alle persone senza fissa dimora. Il gruppo delle “Tarantolate” nasce durante il lockdown 2020 e si compone di donne che amano camminare insieme. L'amicizia profonda che si è consolidata nel frattempo ci permette di condividere esperienze di svago, di preghiera, culturali, sportive e di solidarietà che spesso coinvolgono le nostre famiglie. L’argomento sul quale ci siamo confrontate è: “Le famiglie: l’attuale complessità ci interpella”. Queste le nostre riflessioni: · Riconoscere la complessità delle famiglie per valorizzare gli elementi costruttivi di ciascuna. Ci sono situazioni in cui, per scelta o per vicende della vita, si configurano famiglie che non corrispondono a quella definita nel matrimonio tra un uomo e una donna. Situazioni complesse, ricche di contenuti di pensiero e di esperienza in cui, comunque, c’è fede, rispetto, amore, fedeltà e dono reciproco. Vorremmo per queste famiglie inclusione, comprensione e ascolto nella Comunità. · La Comunità come famiglia di famiglie. La Comunità parrocchiale deve farsi promotrice di occasioni di scambio e di interazione reciproca tra le famiglie, per favorire il legame e la solidità della Comunità stessa. · Ascolto e apertura. Questa consultazione sinodale è un’importante opportunità per le comunità parrocchiali di porsi in una condizione di apertura, attenzione e ascolto. Auspichiamo che questa opportunità venga raccolta, affinché le istanze emerse vengano trasformate in qualcosa di nuovo e costruttivo per le famiglie coinvolte e per la Comunità. Il terzo gruppo sinodale parrocchiale approfondisce il tema della comunicazione della fede: un’esperienza che si vive fin da subito in famiglia, con il coinvolgimento poi a supporto di ogni ambito pastorale presente in parrocchia. Proprio in quest’ottica si è pensato di formare il gruppo in primis con genitori, poi con alcuni accompagnatori di bambini e genitori, rappresentanti degli scout e animatori del GrEst. Guidato dai verbi riflettere, interpretare, scegliere, il gruppo si pone come obiettivo quello di individuare proposte da consegnare all’assemblea sinodale diocesana, ma provare anche ad attualizzarle concretamente nella nostra parrocchia, per far diventare la comunicazione della fede un’azione corale di tutta la comunità. Il gruppo si sta incontrando proprio quando questo numero di Vita Nostra è in stampa: condivideremo nel prossimo numero quanto emerso nei lavori del gruppo sinodale. Il Tema sinodale affidato al quarto gruppo è “Evangelizzazione e Cultura”: argomento certamente non facile, poiché la stessa definizione di “cultura” si presta a molte declinazioni e sfaccettature e anche il pensare a legarla alla “evangelizzazione” è, oggi, una bella sfida. Per affrontarla ci chiediamo come, nel passato e oggi, sia avvenuto e avvenga il legame tra l’evangelizzazione e la cultura nelle sue varie espressioni: scritta (libri, giornali, manifesti), visiva (film, televisione, manifestazioni sportive, pittura e scultura, pubblicità, immagini e fotografie), parlata (radio, dibattiti e convegni, discorsi politici), diffusa attraverso i vari media. Il brano evangelico delle nozze di Cana, che il Sinodo propone a tutti per le personali riflessioni, ci mostra che Maria è altruista, soccorritrice, attenta ai bisogni, mediatrice e solidale: è imitando queste sensibilità, attenzioni e atteggiamenti che noi tutti possiamo essere strumenti di evangelizzazione. Lo strumento del “discernimento” ci aiuta a vivere e ad affrontare le varie situazioni e le scelte della vita, coscienti che Cristo è sempre presente in esse, anche se non lo crediamo e non lo vediamo, perché è sempre Lui che sa trasformare l’acqua in vino. Non è la fede ricevuta “per osmosi” o praticata per abitudine, imposta o subita, che ci aiuta nelle scelte di ogni giorno, ma è cercare, sentire e agire certi della Sua presenza in noi e negli altri. Servono semplicità di linguaggio e concretezza, attenzione alle singole realtà, il saperci porre al servizio e aver sensibilità, il saperci meravigliare sempre, essere consapevoli che, in ogni nostra realtà, abbiamo dei “tramiti” preziosi che ci aiutano, perché “riempire le giare fino all’orlo” richiede attenzione e costa anche fatica. In ogni caso, l’acqua la possiamo portare noi, ma a trasformarla in vino un Altro lo sa fare. Il gruppo è composto da sette amici e un moderatore. |
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