Scout Padova 2 CAMPO INVERNALE DEL REPARTO |
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Tra il 27 ed il 29 dicembre noi, reparto del Padova 2, abbiamo potuto vivere un’esperienza unica: tre giorni di campo invernale a Venezia. È stato incredibile, quasi magico poter essere ospitati in un convento di frati francescani, vivendo per tre giorni in un altro tipo di realtà, stando in un ambiente protetto, sicuro, nel quale siamo stati accolti e ci siamo divertiti con le nostre attività. Il tema del campo è stato il film “Kung Fu Panda” e i nostri giochi ripercorrevano le scene del cartone. Tra le attività più divertenti ricordo quella rappresentante la scena in cui Po, il protagonista, saliva gli scalini che portavano al Palazzo di Giada. Il reparto si è diviso in squadriglie che si sono poi confrontate in quattro basi, ognuna delle quali consisteva in una sfida, come, per esempio, indovinare le spezie dall'odore e altre coinvolgenti prove di resistenza fisica. La squadriglia vincitrice ha infine avuto la possibilità di scegliere il nome del personaggio del film che preferiva. Certo, svegliarsi la mattina e poter ammirare la laguna dalla finestra della stanza è stato davvero speciale. Venezia è una città particolare, intrisa di storia e ricca di scorci inediti. Dunque questa è stata un’occasione ulteriore per vivere l’avventura scout da una prospettiva diversa. Percorrere tutti insieme le strette calli, passeggiare sotto colorati panni stesi al sole, essere circondati da acqua e sorrisi, sono diventati, per due giorni, parte della quotidianità. |
Un'attività in particolare ci ha dato l'occasione di andare in giro per Venezia e ammirarne le bellezze mai banali e scontate. Ogni squadriglia si è avventurata per la città con l'aiuto di Google Maps, inseguendo un capo che mandava la propria posizione ogni 5 minuti. È stato molto divertente dover correre per riuscire a raggiungere la propria destinazione e allo stesso tempo, osservare la laguna e i canali, passare in strette viuzze colorate e per il cuore della città. Durante questa straordinaria mattinata i novizi scout hanno anche recitato di fronte a tutto il reparto la promessa, un giuramento che i ragazzi del primo anno imparano a memoria per entrare definitivamente a fare parte del reparto, impegnandosi nell'osservanza e nel rispetto della legge scout e aiutando gli altri in ogni circostanza. Pronunciare la promessa scout di fronte alla laguna, crediamo possa essere stata una splendida novità, che ricorderanno anche in futuro, come tutti noi del resto. Con il pretesto dei giochi siamo quindi riusciti a conoscere meglio questa città e i nostri compagni. Ci si aiutava a vicenda, ci si dava una mano e, senza accorgersene, anche i compiti più faticosi risultavano divertenti, come per esempio lavare i piatti la sera o pulire i pavimenti delle camere. Tutto ha contribuito a renderci un gruppo ancora più unito e pronto a mettersi in gioco. Marta Bolzonella, Leonardo Dal Fiore, Anita Petrillo |
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INCONTRO PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA |
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Noi scout del Clan PD2 insieme con la Comunità Capi in occasione della Giornata della Memoria 2023 abbiamo organizzato un incontro con l’Ing. Davide Romanin Jacur, presidente della comunità ebraica di Padova fino al 2017. Questo momento di condivisione è stato una grande opportunità per riflettere insieme su tematiche forti, quali Shoah e campi di concentramento, che spesso vengono trattate con superficialità. L’incontro ha avuto luogo nel patronato della chiesa di San Camillo de Lellis il giorno 5 febbraio ed era aperto a chiunque fosse interessato ad approfondire l’argomento. L’Ing. Romanin ha mediato l’intera conferenza lasciando però spazio a domande e curiosità. Ha presentato, inoltre, i suoi due libri “KZ Lager” e “KZ2”, una continuazione del primo. “KZ Lager” è un libro che racconta un percorso attraverso 23 campi di concentramento e di sterminio: da Bergen-Belsen a Buchenwald, Dachau, Mauthausen, sino ad Auschwitz, luoghi dove lui stesso ha accompagnato in oltre 50 viaggi, gruppi di studenti e adulti. Tanti sono stati gli spunti di riflessione che ci ha fornito, in particolare ha sottolineato il fatto che più che di “memoria” si tratta di consapevolezza. Una testimonianza di questo tipo ci ha particolarmente stimolati a superare la retorica della “memoria” che troppo spesso in queste circostanze non consente di approfondire a sufficienza tematiche così impressionanti e soprattutto ci ha portati ad acquisire una più completa consapevolezza di quanto accaduto in quei terribili contesti. È stata un’esperienza forte e toccante, sensazioni alimentate anche dal carosello di immagini che scorrevano alle sue spalle. Abbiamo avuto modo di riflettere sull’incontro anche durante le successive attività di Clan e sicuramente proporremo nuovamente momenti di condivisione come questo. Giada Capuzzo
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