PASQUA: RINNOVIAMO LA VITA

La piccola Mary stava preparando un pacchetto da regalare al padre in occasione della festa di Pasqua. Tutta attenta, avvolgeva questa scatola con costosissima carta dorata e impiegava una quantità sproporzionata di carta, di fiocchi e di nastro colorato.

Il padre, vedendola, la rimproverò aspramente dicendole: “Stai sprecando troppa carta, hai idea di quanto costa?”. La bambina con gli occhi pieni di lacrime si rifugiò in un angolo della stanza stringendo al cuore la sua scatola.

Quando arrivò il giorno di Pasqua, la piccola Mary tutta contenta si avvicinò al letto del papà la mattina presto e gli porse la scatola avvolta con la preziosa carta da regalo.

Il padre allora si intenerì e si rese conto di essere stato troppo duro con la figlioletta, dopotutto quel dono era per lui. Ma quando sciolse lentamente la carta dorata e il nastro colorato, aprì la scatola e si accorse che non c’era nulla. Era vuota! Il padre, a questo punto, si arrabbiò di nuovo e gridò: “Cosa hai fatto? Hai sprecato tutta questa carta e tutto questo nastro solo per avvolgere una scatola vuota?”. La piccola Mary scoppiò di nuovo in lacrime, ma poi con un dolcissimo sorriso disse al padre: “Papà, non è vuota, guarda bene … ci ho messo dentro un milione di bacini …”. Il padre si commosse profondamente e abbracciò con tutto il cuore la sua figlioletta. Da allora il padre, nel suo ufficio, tiene sulla scrivania quel regalo prezioso. Tutti vedendolo gli dicono: “Perché tieni questa scatola vuota?”. Ma lui, pieno di gioia, risponde sempre: “Non è vuota … è piena dell’amore della mia bambina”.

Mi piace iniziare con questo racconto le consuete riflessioni in occasione della Festa di Pasqua. In esso ci sono diversi elementi per esprimere i sentimenti che provo in questi giorni.

Il primo insegnamento che traggo da questa storia è sulla relativa importanza di ciò che facciamo e, invece, quanto conta come lo facciamo, l’amore che mettiamo in tutto ciò che facciamo. Quello che ci appartiene è solo la "passione" che ognuno ha profuso nelle azioni e negli impegni che ha portato avanti.

La scatola apparentemente “vuota”, ma in realtà piena di bacini, dell’amore della bimba, può divenire un duro monito ai molti “contenitori” colmi di tante cose, soprattutto di parole vuote.

Facilmente i fini secondari diventano primari o addirittura gli unici: tanta carta colorata all’esterno e niente amore dentro.

Il padre rimprovera la figlia, ma è disponibile a riconoscere la verità: anche se non visibile ai suoi occhi, in quella scatola c’era l’amore della sua bambina.

Anche nelle persone della nostra comunità parrocchiale c’è tanto amore non visibile, che forse non ha avuto un riconoscimento, una gratificazione da parte degli altri. Questo bene però è più che visibile agli occhi di Dio, che non guarda a ciò che appare, ma vede nel cuore di ogni persona.

Un’altra riflessione. Il padre è entrato in completa sintonia con sua figlia solo quando ha guardato la realtà con gli occhi di un bambino. In quel momento ha considerato il comportamento di lei, non come quello che spreca tanto materiale costoso, ma come quello di chi vuol esprimere tutto il suo amore al proprio papà. “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”. Al di sopra di tanta scienza, di tante chiacchiere, di tanto attivismo e di tante realizzazioni resta la carità, l’amore fiducioso verso Dio considerato Padre. Tutto passa, solo l’amore offerto rimane.

Un’altra riflessione. Il padre è entrato in completa sintonia con sua figlia solo quando ha guardato la realtà con gli occhi di un bambino. In quel momento ha considerato il comportamento di lei, non come quello che spreca tanto materiale costoso, ma come quello di chi vuol esprimere tutto il suo amore al proprio papà. “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”. Al di sopra di tanta scienza, di tante chiacchiere, di tanto attivismo e di tante realizzazioni resta la carità, l’amore fiducioso verso Dio considerato Padre. Tutto passa, solo l’amore offerto rimane.

Stiamo rinnovando nella nostra comunità parrocchiale, assieme alle parrocchie della nostra diocesi, i consigli pastorali parrocchiali, organismi di partecipazione e comunione; ringrazio tutti i parrocchiani che ne hanno fatto parte in questi anni e tutti coloro che hanno svolto e svolgono molteplici servizi e anche quelli che sono disponibili a entrare nei gruppi operativi e a partecipare attivamente alla vita pastorale della nostra cara comunità cristiana.

Il mio desiderio più vivo è che ognuno di voi, carissimi parrocchiani, possa rinnovarsi vivendo completamente la Risurrezione del Signore e che così, condividendo con gioia e serena umiltà i propri doni, contribuisca a completare e ad arricchire la nostra Comunità di S. Camillo.

Ma per fare questo è necessario che noi cristiani ci sforziamo di essere dei testimoni di speranza e amore.

Il filosofo Nietzsche diceva: “Io crederei al cristianesimo se i cristiani avessero una mentalità di risorti!”.

È ora che usciamo dall'incertezza, dalla latitanza, dalla paura di essere credenti:

·     di fronte ai tanti problemi, sofferenze e difficoltà che angustiano le nostre famiglie, sofferenze dovute a malattie, o fallimenti di matrimoni, sofferenze di persone anziane sole; per non parlare poi del disordine morale, delle frodi, delle rapine, delle violenze, dei delitti che riempiono ogni giorno le pagine dei giornali e dei notiziari radio-televisivi;

·     di fronte al degrado etico, alla contrapposizione politica e alla crisi economica.

Emerge nel cuore della gente un bisogno di cambiamento, di novità, di pulizia, che è la premessa della ripresa morale e spirituale. È necessario che partecipiamo attivamente a questo rinnovamento: abbiamo le risorse per poterlo fare! Viviamo da risorti!

Noi viviamo da “risorti” quando ci liberiamo della sola prospettiva dei nostri interessi individuali, spezziamo il cerchio dell'egoismo e ci facciamo carico delle persone che ci stanno accanto.

Noi viviamo da “risorti” quando perseveriamo nel fare il bene, nonostante le difficoltà che incontriamo, convinti che, se Cristo è risorto, nessuno dei nostri onesti impegni va perduto.

Noi viviamo da “risorti” quando compiamo opere d’amore, di giustizia e di pace, che danno fiducia alle persone e le rimettono in cammino.

L’augurio è che immettiamo un soffio di aria nuova dentro di noi, nella vita familiare, nelle relazioni ecclesiali, nella vita della città e del nostro Paese.

“L’aria nuova che viene dalla Pasqua produce una nuova vita” - scrive Bonhoeffer - “nell’essere per gli altri  e nel  partecipare  all’essere di Gesù”:

Papa Benedetto direbbe:”Non ritroviamo la vita impadronendoci di essa ma donandola”.

Buona Pasqua, dunque, con il cordiale e  fraterno augurio di un soffio di aria nuova, di vita nuova: una vita da risorti!

                                                                      

P. Roberto

e i sacerdoti collaboratori

 

IV stazione - Gesù incontra sua Madre

(per illustrare questo numero di “Vita Nostra” abbiamo utilizzato alcune immagini della Via Crucis della nostra chiesa, opera di Elena Mazzari) 


XII stazione - Gesù muore sulla croce

 

XIV stazione

 Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro

 

 

torna all'indice - Vita Nostra marzo 2008 - anno 3 numero 1