©2024 by Parrocchia San Camillo Padova

Parrocchia S. Camillo de Lellis - Padova

Gruppi della Parola

Gruppo della Parola

Animatore: Gianpaolo Benatti

Incontro: il lunedì ogni 15 giorni, a casa della fam. Cagol, ore 21

Contatto: 347 3473969 

A partire da lunedì 8 aprile 2024, presso l’abitazione di Ornella e Fabio Cagol è iniziato un Gruppo Familiare di Catechesi, che non è nuovo perché un po’ riprende l’esperienza del “Gruppo Cagol” che il Covid aveva interrotto.

Il primo incontro ha avuto come tema la Messa con l’obiettivo di approfondirne maggiormente i vari momenti liturgici. Questo primo incontro ci ha dato la possibilità anche di conoscerci e sintonizzarci meglio.

Abbiamo proseguito poi con il tema più sentito che, seguendo la richiesta di alcuni amici, è di riflettere su un brano che scegliamo dalle Letture della domenica precedente, per verificarne l’interiorizzazione e l’attuabilità nelle nostre giornate seguenti.

Ricordo che il “Gruppo Cagol” ha preso inizio nel 1997 dalla “Missione Cittadina” (quanti anni sono passati!) e ha avuto la principale spinta da una compianta amica che una domenica uscendo dalla Messa disse: «Io, non so voi, ma delle prediche non capisco niente!». Fu allora che la risposta spontanea di noi che eravamo presenti è stata: «Vuoi che proviamo a parlarne fra noi?». Così abbiamo iniziato. È stato un percorso fatto insieme, impegnativo ma anche arricchente.

Il Gruppo è vario, composto da una decina di persone - ma se qualcuno desidera aggiungersi, c’è ancora un po’ di spazio - animato dalla voglia di vivere insieme questa iniziativa. Nel secondo dei due incontri già svolti abbiamo concordato, in accordo fra tutti, sia il giorno più idoneo della settimana, che è il lunedì, che l’orario, alle ore 21, con cadenza quindicinale. Eventualmente anche il luogo di incontro potrà essere modificato.

Gianpaolo Benatti

 

Gruppo “Sinodo” 

Animatrice: Sr Barbara Stinner

Incontro: ogni 3° lunedì del mese, in patronato, ore 20,45

Contatto: 347 1338695 

A conclusione del percorso di riflessione svolta per il Sinodo diocesano, il nostro gruppo (“Le Tarantolate”) era talmente affiatato che ha deciso di continuare ad incontrarsi, una volta al mese, per vivere un momento di riflessione e confronto a partire dal Vangelo proposto dalla liturgia domenicale.

Le amiche che assieme a me compongono il gruppo mi considerano un po’ la loro guida, forse perché, per la mia vocazione, l’impronta salesiana, il mio ruolo in parrocchia e al Don Bosco e, non ultima, una variegata formazione pedagogica, psicologica e teologica, mi è facile trovare e proporre stimoli alla meditazione, arricchendoli di approfondimenti al Vangelo proposti da persone consacrate e laiche.

Questi stimoli e approfondimenti hanno il proposito di suscitare emozioni, dubbi, domande che ciascuna di noi esprime liberamente, per rendere così concreta la Parola di Dio.

Durante gli incontri, guidate dallo Spirito Santo, viviamo momenti molto intensi e anche creativi, in cui tutte ci mettiamo in gioco in un clima di fiducia reciproca e di ascolto senza pregiudizi.

Mi piace usare vari metodi e quando il Vangelo si presta particolarmente, chiedo il supporto di persone “esperte” per meditare il brano prescelto anche attraverso un’opera d’arte, dipinto o scultura, con lo stesso tema.

Dopo un anno di esperienza, sollecitate da quanto emerso durante gli “incontri di famiglia” proposti da p. Donato, il gruppo si è aperto anche ad altre persone della parrocchia interessate a questa proposta, che si sono subito integrate.

Il metodo che utilizziamo consente anche a chi si avvicina per la prima volta di partecipare pienamente, come accade a quante di noi prendono parte agli incontri sempre o solo saltuariamente.

Siamo aperte ad accogliere nuove/i partecipanti.

Sr Barbara Stinner

 

Gruppo “Parole di vita” 

Animatore: p. donato Cauzzo

Incontro: ogni 1° lunedì del mese, in patronato, ore 21

Contatto: 339 6314192 

Nella lettera post-sinodale del vescovo Claudio “Ripartiamo da Cana”, la seconda delle tre proposte raccolte dal recente Sinodo diocesano e rilanciate a tutte le parrocchie della diocesi porta come titolo: “I piccoli gruppi della Parola”. Sappiamo quanto la riscoperta della Parola di Dio sia fondamentale per ri-evangelizzare la nostra vita di seguaci di Gesù.

Nella nostra parrocchia conosciamo già l’esperienza degli anni passati dei “gruppi della Parola”, che si ritrovavano nelle case per leggere, approfondire la conoscenza e attualizzare i testi biblici. Scrive il vescovo Claudio: «Questa esperienza già radicata non va dimenticata, ma va ampliata con una pluralità di sperimentazioni».

Questo nostro gruppo non si prefigge la migliore conoscenza della Parola di Dio, ma una cosa diversa: la sua traduzione in vita, in esperienza concreta e quotidiana. Sappiamo con quanta forza Gesù ci ricorda che non basta ascoltare il suo insegnamento, ma occorre metterlo in pratica: conoscerlo e comprenderlo è il primo passo, ma poi ci chiede di tradurlo in scelte, in azioni concrete che segnino la nostra vita e la “colorino” di Vangelo. Lui ci ripete: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sula roccia” (Mt 7, 24). E l’apostolo Giacomo ammoniva i suoi lettori: “Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi”. Perché chi l’accoglie e la vive “troverà la sua felicità nel praticarla” (Giac 1, 22-25).

 

In ogni singola parola, tutta la Parola 

Tutta la Scrittura è espressione del Verbo, è Parola di Dio. Benché siano stati uomini a scriverla, noi crediamo che essi siano stati ispirati dallo Spirito Santo e perciò alla fine di ogni lettura diciamo: “Parola di Dio”, oppure “Parola del Signore” quando leggiamo i Vangeli. Ma se tutta la Scrittura nel suo insieme è Parola di Dio, possiamo affermare lo stesso di ogni sua parte, di ogni frase compiuta. Possiamo qui fare l’analogia con l’Eucaristia. Nel pane consacrato è presente tutto Gesù; ma anche in ogni singola particola, in ogni frammento, è sempre l’intero e unico Gesù che riceviamo. Così possiamo affermarlo di ogni singolo frammento delle Sacre Scritture: contiene sempre il Verbo, la Parola di Dio.

Sappiamo che nella storia del cristianesimo ci sono state persone che si sono convertite, che hanno cambiato vita dopo aver ascoltato e preso sul serio una singola frase della Scrittura, un solo insegnamento di Gesù. Per es.: “Va’, dona i tuoi beni ai poveri e poi vieni e seguimi”. Oppure: “Ero affamato, malato… e mi avete dato da mangiare, mi avete visitato”. Molti fondatori e fondatrici di Ordini religiosi sono stati colpiti da una specifica Parola del Vangelo, da un atteggiamento di Gesù, da un momento della sua vita e si sono sentiti chiamati dallo Spirito a mettere in pratica quella parola, a rivivere quel suo atteggiamento ... Tanto che in genere ogni Istituto religioso esprime il suo carisma, il dono particolare che il fondatore ha ricevuto per il bene della Chiesa e dell’umanità, proprio riassumendolo in una frase della Scrittura, quasi sempre del Vangelo. E mettendo in pratica quella frase, si mette in pratica tutto il Vangelo. Dunque basta una singola parola per convertirsi, per farsi santi.

 

Parole di vita 

La Parola di Dio, che è “viva ed efficace” (Ebr 4,12), è “Parola di vita” – nel doppio significato: genitivo soggettivo, la Parola è Cristo stesso, la Vita (“Io sono la via, la verità e la vita” - Gv 14,6); e genitivo oggettivo: la Parola che dà, genera vita, e chiede di essere tradotta in vita, incarnata. “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). E alla fine del discorso sul “pane della vita” al cap. 6 di Giovanni, Gesù dice: “le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Gv 6,63), poco dopo è bella la professione di Pietro: “Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6, 68)

È esperienza di tanti che hanno scoperto l’importanza di non limitarsi ad ascoltare la Parola, ma cercano di metterla in pratica: la vita quotidiana cambia, diventa più luminosa e più gioiosa, anche nei momenti di stanchezza, di dolore, di prove, la Parola sostiene, dà luce, orienta.

 

La condivisione delle esperienze 

Un aspetto per alcuni un po’ nuovo di questa proposta è l’invito a condividere fra noi le esperienze, la vita che la Parola vissuta produce. Siamo poco abituati a questo. Magari non è difficile condividere riflessioni sulla Parola, anche considerazioni spirituali, interpretazioni a volte anche originali. Sono molto utili, la ricchezza della Parola non è mai esaurita. Non ci è difficile anche mettere in comune i beni materiali, anche le idee. Ma mettere in comune le ispirazioni, il lavoro che Dio opera nella nostra anima, è meno facile. Abbiamo un senso di pudore ad aprire l’animo agli altri, a svelare la parte più intima del nostro spirito. Forse temiamo che comunicare ad altri i beni spirituali, ci faccia apparire superbi, esibizionisti… Ma non è così. Basta rettificare l’intenzione con cui lo facciamo. La condivisione delle esperienze spirituali è un atto di amore alle sorelle e ai fratelli, per far circolare il bene, la luce che Dio dona a ciascuno a vantaggio di tutti, per la mutua edificazione e incoraggiamento - anche delle difficoltà e fallimenti. Così esorta s. Paolo la comunità cristiana di Corinto: “fatevi coraggio a vicenda” (2 Cor 13,11); e ai cristiani di Tessalonica scrive: “confortatevi a vicenda edificandovi gli uni gli altri” (1 Tes 5,11). Ascoltare come un altro ha messo in pratica quella frase della Scrittura in una certa situazione può illuminare e ispirare a fare altrettanto, dunque risulta un vero atto d’amore a comune edificazione. Non è un atto di superbia. Basta riconoscere che il bene che compiamo vivendo il Vangelo non è frutto della nostra bravura, ma della grazia di Dio che opera in noi, della luce dello Spirito che ci guida.

Ecco dunque la proposta di questo gruppo. Scegliere una singola parola della Scrittura, presa dalla liturgia di una delle domeniche del mese, e concentrarsi per un mese a metterla in pratica. Il Vangelo è molto ampio, sono tanti gli insegnamenti lasciatici da Gesù. Pensare di vivere tutto il Vangelo ci può apparire impossibile. Cominciamo allora da un frammento. Vediamo cosa succede se vivendo la normalità della vita in famiglia, incontrando qualcuno per strada, al negozio, in ufficio o a scuola, facendo una passeggiata o stando con gli amici al bar… ci viene in mente quella frase della Scrittura che abbiamo scelto per quel mese e proviamo a metterla in pratica.

Il vescovo Claudio nella lettera post-sinodale parla di “sperimentazioni”. Noi ci proviamo. E poi ci raccontiamo come è andata.

Ci raduniamo in patronato ogni primo lunedì del mese alle ore 21 e siamo contenti di accogliere nuove/i partecipanti.

Donato Cauzzo